Chiamami ancora Forum
di Paolo Macry da il Corriere del Mezzogiorno, 09-10-2011
Di Garibaldi non si può parlar male, ma forse qualche perplessità sul sindaco è lecita. Da buon leader cesarista, de Magistris è sempre debordante, mediatico. Non c`è corteo di protesta che, passando per piazza Municipio, venga privato della sua benedizione. È capitato agli operai dell`Alenia, le cui ragionevoli angosce il sindaco ha voluto condividere con tanto di megafono. È capitato agli studenti in sciopero, arringati contro la riforma «classista» della Gelmini (in verità, una buona riforma). De Magistris è attentissimo alle luci della ribalta, benché debba pur sapere che, a Napoli, il solo effetto della politica dell`immagine è stata la morte della politica.
L`ultima, due giorni fa, riguarda la nomina di Roberto Vecchioni alla presidenza del Forum delle Culture, ovvero la sostituzione del bassolin-iervoliniano Nicola Oddati con un cantautore da sei milioni di dischi. La scelta è astuta, perché nessuno si strapperà le vesti per Oddati, ed è sfacciatamente mediatica, perché tutti abbiamo canticchiato Samarcanda. Ma è anche molto opinabile.
Nelle previsioni ufficiali, il Forum vedrà mille eventi culturali, dodici esposizioni, 250 ettari di spazio urbano riqualificato e cinque milioni di visitatori, per un giro di quattro miliardi di euro. Una cosa grossa, insomma.
Ma con caratteristiche che andrebbero gestite in modo particolarmente accorto. Non sfugge a nessuno (basti vedere le precedenti edizioni) come la grande kermesse meridionale e australe — Barcellona, Monterrey, Valparaiso, Napoli — possa ridursi a un`effimera vetrina del politicamente e culturalmente corretto, con migliaia di professionisti della «materia» chiamati da tutto il mondo e adeguatamente foraggiati (con i nostri soldi). O possa invece sedimentare — secondo quanto recita il suo statuto — strutture e infrastrutture per la «rigenerazione urbana». Tutto dipende dal modo in cui verranno impiegate le risorse.
A Napoli, comprensibilmente, il Forum dovrebbe impegnarsi soprattutto nel restauro e nell`agibilità dei molti gioielli della sua cultura che versano in condizioni penose. Dovrebbe creare flussi stabili di visitatori, attivando circuiti virtuosi tra cultura e turismo. Dovrebbe — nell`organizzazione di convegni e mostre — costruire non già passerelle personali per accademici partenopei, ma le reti intemazionali, le sinergie culturali, le idee di ricerca umanistica e scientifica, che servirebbero come il pane ai nostri giovani nella costruzione dei loro processi di apprendimento.
Ebbene, può essere un cantautore di successo a presiedere tutto questo? A cooperare alla delicatissima costruzione degli staff di esperti? A discutere con loro i contenuti del Forum o gli interventi su musei, chiese, spazi? Il dubbio è che Vecchioni sia stato chiamato come icona mediatica, lasciando ad altri — tra cui lo stesso de Magistris — la selezione degli uomini e le scelte operative. Ma è una strada sbagliata. Nell`attesa che la Regione faccia le nomine di sua competenza con più accortezza, la decisione del sindaco tradisce un`idea troppo elementare di comunicazione, buona per piazza Plebiscito, non per marchingegni complessi come il Forum. Senza dire del rischio di accreditare gli stereotipi più banali che corrono sulla città. Nella Milano di Pisapia, dopo tutto, non hanno mica messo Pino Daniele a dirigere l`Expo.
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4649
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