Radicali “Per la grande Napoli” manifestano contro la truffa dei contributi silenti
Di Fabrizio Ferrante, da http://www.epressonline.net/, 06-10-2011
Oggi, sei ottobre, si è celebrata la seconda giornata nazionale dei contributi silenti. A Napoli sono scesi in piazza i membri dell’associazione radicale “Per la grande Napoli”, dando vita ad un presidio in Via Galileo Ferraris, dinanzi alla sede provinciale dell’Inps. Presente alla manifestazione il dirigente, nonché membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani, Alessandro Massari – nella foto
I lettori di ePress hanno avuto modo negli scorsi numeri de ” il Radicale libero” di approfondire il tema legato ai contributi che i lavoratori parasubordinati o atipici versano alla cosiddetta “gestione separata” Inps. Massari ci spiega che la gestione separata è in realtà uno stratagemma per mantenere in vita gli standard pensionistici legati alla riforma Dini del 1995. Tale riforma fu partorita alla fine di un accordo fra Confindustria e sindacati col fine di proteggere le tutele previste dai vecchi contratti a tempo indeterminato.
Per finanziare nel tempo una riforma che, abbinata alla bassa età in cui si va in pensione in Italia, stava facendo collassare l’intero sistema, sono arrivate in modo assolutamente bipartisan, le tassazioni prima al 19,5% (Dini), poi al 23% (Berlusconi), e infine all’attuale 27% (Prodi).
Dunque per reperire i fondi che garantiranno la pensione a chi già la percepisce o a chi sicuramente la riceverà, si usano i contributi che le partite Iva – molte delle quali aperte non da liberi professionisti ma da dipendenti veri e propri – e i lavoratori atipici versano, convinti – erroneamente – di riceverli al momento del pensionamento. Invece no, essi possono solo sapere quanti ne hanno messi da parte ma non gli è consentito conoscere l’ammontare della pensione al netto dei contributi versati.
Per fare un esempio, se un lavoratore in Italia versa 19 anni di contributi – ne occorrono non meno di 25 per raggiungere la quota che garantisce la pensione – alla fine della sua vita lavorativa non riceverà neanche un euro di pensione. In Germania lo stesso lavoratore può versare cinque anni di contributi e alla fine riceverà fino all’ultimo centesimo tutto l’ammontare che gli spetta al netto dei contributi versati.
Massari ci ricorda anche che la restituzione dei contributi silenti rappresenta un singolo anello di una catena che costituisce la riforma previdenziale, una delle tante riforme necessarie al paese. Innalzamento dell’età pensionabile, ammortizzatori sociali per tutti e non “elitari”, lotta all’evasione e superamento del sostituto d’imposta per le imprese. Con ciò si responsabilizzerebbero i lavoratori, si sgonfierebbe un carrozzone partitocratico quale l’Inps e nello stesso tempo nascerebbe la cultura della previdenza integrativa. I datori verserebbero l’equivalente dei contributi direttamente in busta paga lasciando al dipendente la libertà e l’onere di pensare a un piano di previdenza complementare.
“Occorrono riforme impopolari per non essere anti-popolari, per quanto si respiri un clima pericolosamente simile a quello del 1993″, ci spiega ancora Massari.
I Radicali hanno depositato un testo di legge sulla la restituzione dei contributi silenti, che giace da agosto 2008 in un cassetto a Montecitorio. La manifestazione è servita anche per raccogliere firme di cittadini a sostegno della legge, chiedendone la calendarizzazione il prima possibile. La partecipazione dei cittadini è stata notevole, gli utenti Inps o i passanti hanno prestato attenzione e aderito alla campagna, testimonianza di quanto sia possibile avvicinare i cittadini a queste lotte, purchè essi ne siano messi a conoscenza.
Infine abbiamo chiesto a Massari e ad altri partecipanti – con in testa Viviani e Mazzotta, presidente e segretario dell’associazione – come mai questo argomento, che interessa milioni di cittadini, donne e giovani spesso appartenenti a fasce disagiate, resti una battaglia di nicchia. La risposta è stata unanime; al potere occorre disinformare, in quanto l’assenza di conoscenza viene usata come uno strumento di egemonia, basti pensare che su questo tema l’omertà è totale, da Inps – nonostante le iniziali dichiarazioni allarmate di Mastrapasqua sui silenti, poi ritrattate – alla politica, passando per il mondo sindacale.
A pensarla come i Radicali anche una giovane di Sinistra Ecologia e Libertà, che ha partecipato al presidio volantinando e raccogliendo firme. Conoscere per deliberare, questo lo scopo della mattinata e dalla partecipazione dei cittadini, giovani, anziani, donne, italiani e stranieri; questo obiettivo oggi, a Napoli, è stato ampiamente raggiunto. La strada è lunga ma questa è solo una delle tante tappe necessarie per vincere questa battaglia dei Radicali in nome di giustizia, democrazia, libertà e diritti per tutti.
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4598
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