La discarica va in autocombustione. Fumi e veleni, Marianella in piazza
da www.corriere.it, 04-10-2011
NAPOLI – Via cupa Principe brucia. Perché? Gli abitanti del popolare quartiere napoletano di Marianella l’hanno scoperto stamattina: i fumi avvelenati sono sprigionati da una discarica illegale di rifiuti speciali, situata in una cava abbandonata, e di arduo accesso, nelle vicinanze, appunto, di Via cupa Principe. Il «fuoco» divampa da diversi giorni. I residenti hanno avvertito un odore forte e acre nell’aria. E poi bruciori agli occhi e capogiri. Per protestare contro la noncuranza delle istituzioni circa 50 cittadini, insieme agli attivisti della Rete Commons, ha messo in atto un blocco stradale in via Emilio Scaglione, arteria di collegamento tra la zona collinare e la periferia nord della città.
FORESTALE E POMPIERI – Sul posto sono giunti, oltre ai vigili del fuoco, polizia municipale con il nucleo di polizia ambientale, i Noe dei carabinieri, gli agenti del Commissariato di Scampia, la Guardia forestale, oltre ai tecnici dell’Arpac ed il presidente della Municipalità Angelo Pisani. Ma secondo i tecnici giunti sul posto l’autocombustione derivante dai rifiuti sotterrati sarebbe difficile da domare. La cava è stata oggetto negli anni di sversamenti abusivi. «Il processo di autocombustione – raccontano gli attivisti della Rete Commons si alimenta a causa dei rifiuti che nascosti dalla vegetazione stanno fermentando. Un vero e proprio disastro ambientale a poche centinaia di metri dalla stazione della Metropolitana della Linea 1 Frullone – S.Rocco».
«CAVA IMPENETRABILE» – «Copertoni, tegole di eternit, amianto, frigoriferi, in quella cava c’e’ di tutto” – commenta Ivo Poggiani, consigliere della VIII Municipalità e attivista della Rete Commons-. La scoperta è avvenuta intorno alle 11 contestualmente al blocco stradale. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che non sono riusciti ad accedere alla zona perchè la conformazione della cava non permette ai mezzi di entrarvi dentro. La discarica abusiva brucia ancora – continua Poggiani – e non è possibile al momento spegnerla».
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4589
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