L'Italia insegue sulla banda larga - Digitale e Potere - Rassegna del 4 ottobre

Diritto di accesso

L'Italia insegue sulla banda larga Il Sole 24 Ore pag. 16

"Lo sviluppo della banda larga trova ogni giorno nuovi ostacoli. In Europa il dibattito è aperto sulle regole per il passaggio dai vecchi network in rame a quelli in fibra, all'interno di una lotta senza quartiere tra grandi e piccoli operatori, con i primi convinti che il vecchio "copper" possa ancora essere spremuto e i secondi pronti a reclamare le doti terapeutiche dell'ultrabroadband senza però aprire il portafoglio. Sullo sfondo l'eterno indecisionismo della politica italiana, che in questi anni si è ben guardata dall'incentivare lo sviluppo dell'economia digitale e delle sue infrastrutture. E già perché - è bene ricordarlo - ci sono intere aree del paese, compresi molti distretti industriali, che sono letteralmente "a secco" di internet, distretti nei quali non solo internet veloce è un miraggio ma anche la richiesta di un collegamento decente diventa impossibile da fare. L'innovazione non nasce dal caso ma richiede azioni precise. Ecco perché il Governo dovrebbe pensare di redistribuire agli attori che operano nell'ecosistema del digitale - come si è detto disponibile a fare il ministro Romani - parte dei proventi dell'asta delle frequenze. Per andare a colmare, in primis, il digital divide ma poi puntando davvero allo switch off dal rame alla fibra."

Tlc: Kroes; investire 270 mld per sviluppo banda larga Ue ANSA.it

"E' indispensabile investire 270 miliardi di euro nello sviluppo delle reti a banda larga entro il 2020 perche' "un aumento della sua penetrazione del 10% nell'Unione europea darebbe un contributo alla crescita annua del Pil in Europa tra il 0,9 e 1,5%'. Questa l'indicazione data dal commissario Ue responsabile per l'Agenda Digitale Neelie Kroes nel suo intervento al 'Digital Agenda Summit' di Bruxelles organizzato da ETNO (European Telecommunications Network Operators) e dal Financial Times. Ma "gli operatori alternativi ritengono che i prezzi di accesso al rame sono esagerati - ha detto il commissario - e con la consultazione pubblica lanciata abbiamo fatto il primo passo verso la riduzione dei prezzi di accesso alle reti in rame"."

Diritto d'autore e proprietà intellettuale

Un colpo mortale alla pirateria? Giornalettismo.com

"È stato firmato l’Accordo Commerciale Anti-Contraffazione tra Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore e Sud Corea, al fine di combattere la pirateria che prende di mira la proprietà intellettuale. Tra i partecipanti alla creazione dell’accordo, non hanno firmato alla cerimonia Giapponese solo l’Unione Europea, il Messico e la Svizzera, che hanno però “confermato il continuo e forte supporto alla causa e che si preparano a firmare l’accordo quanto prima possibile“. Gli Stati Uniti sono felici dell’equilibrio raggiunto e una rappresentante, Mariam Sapiro, ha spiegato che “con tutte le sfide che affrontiamo nell’economia globale moderna, nessun governo solo può agilmente eliminare il problema della pirateria e della contraffazione globale. Firmare questo accordo è innanzitutto un atto di leadership condivisa e di determinazione nella lotta internazionale contro i ladri di proprietà intellettuale“. L’accordo, sul quale hanno lavorato per tre anni, esporta nelle nazioni partecipanti un regime di applicazione della proprietà intellettuale simile a quello in vigore negli Stati Uniti. Rashmi Rangnath, un avvocato della Public Knowledge di Washington, definisce l’accordo come “un tentativo chiaro di imporre la legge degli Stati Uniti in altri paesi“. Tra gli aspetti che l’accordo impone, viene richiesto ai governi di rendere illegali i terminali sul mercato che consentono di aggirare il copyright, come i sistemi per la copia di DVD criptati senza autorizzazione."

Politica digitale transnazionale

Anche il web in Cina è una copia estense.com

"Quando Luca Sofri domanda a Michael Anti quale sia il volto di internet in Cina la risposta appare scontata: “Una perfetta copia dell’originale” rivela il giornalista blogger. “In Cina – spiega Anti – Facebook è stato bloccato dalle autorità, ma abbiamo Renren e al posto del vostro YouTube noi abbiamo Youku”. Ovviamente copiare i più noti social network non basta, “la censura e il controllo governativo riescono ad arrivare anche ad esse”, specifica Anti. Il giornalista cinese, al quale la Microsoft censurò il blog nel 2005 per aver violato con i suoi articoli le leggi di Pechino, è stato ospite questa mattina insieme ad Evgeny Morozov (ricercatore e blogger bielorusso) all’incontro “L’illusione del web. I limiti dell’attivismo on line” moderato da Luca Sofri (direttore de Il Post)."

Tunisia/ Raduno dei blogger arabi, negato visto ai palestinesi TMNews

"Dieci blogger palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza non hanno ottenuto il visto per partecipare al '3rd Arab Bloggers Meeting' iniziato oggi a Tunisi. Lo hanno denunciato gli organizzatori dell'evento, che si concluderà giovedì. "Non sappiamo ancora chi ha rifiutato i visti, non abbiamo ricevuto alcuna spiegazione" ha dichiarato all'agenzia France Presse Hiba Haidar del comitato promotore. E' la prima volta che succede qualcosa di simile, non abbiamo mai avuto problemi a far venire i palestinesi per esempio in occasione dell'ultima edizione del raduno a Beirut nel 2009" ha aggiunto Haidar, dicendosi "pessimista" sulla possibilità che la situazione si sblocchi. Per ora il ministero degli Interni tunisino si trincera dietro un no comment. Quello di oggi nella capitale tunisina è il primo raduno dei blogger arabi dopo la 'primavera' politica che ha risvegliato i popoli di Medio Oriente e Nord Africa."

Internet Governance Forum: di chi è la Rete? Wired.it

"Il sesto Internet Governance Forum (IGF) delle Nazioni Unite che si è tenuto a Nairobi si è concluso. Come in tutte le edizioni, anche nel meeting keniota si è discusso di accesso, risorse critiche, apertura della Rete, sicurezza, privacy, diritti civili e futuro di Internet. Ma il taglio col quale sono stati affrontati questi argomenti ha confermato le impressioni ricavate dagli interventi della giornata di apertura e dalle proposte sulla governance della Rete avanzate, tra gli altri, dalla Commissione Europea, dall'associazione di India, Brasile e Sudalfrica, dal Consiglio d'Europa: la trama dell’IGF globale 2011 è stato il confronto, più o meno esplicito, tra coloro che vorrebbero tutelare Internet da ingerenze eccessive dei governi, costruendo una governance allargata e condivisa, e una parte degli Stati e degli organismi sovranazionali che invece considerano la Rete una risorsa troppo rilevante per tenerla fuori dal proprio raggio d’azione."

Privacy e trattamento dei dati personali

Facebook, class action per i biscottini traccianti Punto Informatico

"Un vento di rivolta legale, scatenato negli Stati Uniti dal cittadino dell'Illinois Perrin Aikens Davis. E sarà un giudice di San José ad analizzare la sua class action contro il gigante Facebook, accusato di frode informatica e violazione della legge federale in materia di intercettazioni sulle reti di comunicazione elettronica. Nel mirino sono così finite le attività di tracciamento degli utenti messe in piedi dal social network di Mark Zuckerberg, inizialmente svelate dal blogger australiano Nik Cubrilovic. In sostanza, la piattaforma in blu manterrebbe i vari cookie disseminati dai computer, persino dopo il logout di milioni di profili."

E-government

Una manovra digitale per l'Italia da 43 miliardi Il Sole 24 Ore

"C'è una manovra che potrebbe far risparmiare al Paese 43 miliardi di euro all'anno. Il Governo Italiano potrebbe attuarla portando a termine un serio programma di digitalizzazione della Pubblica amministrazione locale e centrale. I benefici per il sistema paese – un risparmio di 43 miliardi di euro sulla spesa corrente – sono stati quantificato da uno studio degli Osservatori del Politecnico di Milano."

Fonte: http://www.agoradigitale.org/litalia-insegue-sulla-banda-larga-digitale-e-potere-rassegna-del-4-ottobre

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