Preghiera laica e repubblicana di un cittadino repubblicano al suo Presidente

Quella che segue è la sintesi dell’appello che ieri Marco Pannella ha lanciato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Radio Radicale. Si tratta -come lui l’ha chiamata- di una preghiera laica. Il testo non è stato rivisto dall’autore ed è per questo integrato dal video dell’intervento integrale.

Una preghiera e un invito, Signor Presidente. La prima, laica, repubblicana, da un cittadino repubblicano al suo presidente repubblicano: ci dia solo pubblicamente atto di avere ricevuto l’aggiornamento della documentazione prodotta dal Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva di Gianni Betto e da noi inviata al Quirinale.

Questa ultima è documentazione di come profondamente, in modo totale e non vorrei dire totalitario, (attraverso l’informazione – ndr) il regime occupa lo Stato. Lei signor Presidente riesce ad essere consapevole che ci troviamo in una situazione di regime che, come un tumore dalle mille, continue, metastasi, occupa il corpo dello Stato, della società e del popolo italiano? 

Questo Centro d’ascolto dell’informazione dimostra che dovremmo essere fin troppo buoni a dare fiducia ad un’amministrazione della giustizia che non lo merita, perché anch’essa occupata dall’anti-repubblica, dall’anti-democrazia, dal regime. Speriamo, con questa documentazione, di essere utili ai giudici capaci ed onesti. [...]

Da 5 o 6 anni ormai – ed io spero da co-editore prima o poi di riuscire a sapere se per colpa o per dolo – il potere cerca di far fuori in ogni modo questa Radio Radicale. E hanno cercato di farlo inventando un concorrente: l’ISIMM, per affidare a loro quelle “gare” – quelle gare italiane- ed eliminare perfino la commissione di vigilanza per omissione.

C’è un miracolo allora che si continua a compiere: questo centro d’ascolto, con la povertà come forza, riesce a fornirle la documentazione di cosa? Che nel momento in cui Lei, ridando voce allo Stato, alla Legge, al Popolo, ha enunciato, proclamato la prepotente urgenza di dare corpo alla giustizia e al diritto, interrompendo urgentissimamente hic et nunc la flagranza (…) di reato di una realtà italiana di regime,- fondata sulla violenza di stato contro la propria legge, comunitaria, internazionale

di una occupazione dello Stato contro i diritti umani e contro la legge, il regime non permetteva che la sua voce si propagasse. [...]

Ci piacerebbe avere, anche senza entrare nel merito, da lei una semplice ricevuta di ritorno, rispetto a questa documentazione di verità che le abbiamo sottoposto[...]

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4553

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