Il superdebito di Campania e Sicilia

di Angelo Agrippa da il Corriere del Mezzogiorno Economia, 26-09-2011

 Nonostante il cab del 2010, sul valore campano pesano cinque anni di continua espansione c’ è un debito pubblico regionale che investe in particolar modo il Sud. Ed è quello delle due principali regioni del Mezzogiorno, la Campania e la Sicilia, che detengono il triste primato di essere le due regioni più indebitate d’Italia. Il debito pubblico campano, infatti, è ancora il più elevato del Paese, sebbene l’anno scorso si sia registrato il primo calo, dopo l’ultimo quinquennio, in forza della severa politica di rientro imposta alle amministrazioni che hanno pesantemente sforato i parametri del patto di stabilità. La Banca d’Italia, nella sua relazione annuale sull’economia regionale, ha sottolineato che «alla fine del 2010 il debito delle amministrazioni locali campane, pari a 12,8 miliardi, ha mostrato il primo calo (meno 2,7 per cento rispetto al 2009) dopo cinque anni di espansione. In rapporto al Pil, il livello complessivo dell’indebitamento resta comunque il più elevato in Italia». Nel triennio 2007-09, ricorda la sede di Napoli dell’Istituto centrale, «la spesa delle amministrazioni pubbliche locali campane è aumentata, al netto degli interessi, del 5,1 per cento in media all’anno, oltre il doppio rispetto al complesso delle Regioni a statuto ordinario. Anche la componente primaria della spesa corrente è cresciuta più della media delle regioni di confronto; vi ha contribuito il maggior incremento della spesa per il personale degli enti territoriali. Sulla base di dati provvisori, nel 2010, alcune delle principali componenti di spesa, tra cui quella sanitaria, avrebbero mostrato una tendenziale stazionarietà. Tra il 2010 e il 2011 – conclude la relazione – provvedimenti di contenimento della spesa corrente sono stati adottati dall’ente Regione, dopo lo sforamento del Patto di stabilità interno, avvenuto nel 2009». In Sicilia, invece, ammonta a cinque miliardi di euro il debito pubblico. Una somma più che impegnativa che fa, appunto, dell’isola la seconda regione italiana per stock di debito, dietro soltanto alla Campania. I dati aggiornati sono stati riportati dal nuovo numero di «A Sud’Europa», settimanale del Centro Pio La Torre. Il maggior creditore della Regione è il ministero dell’Economia: 2.550 milioni (pari al 54,4% del totale). Seguono il prestito contratto con la Cassa Depositi e Prestiti per 1.503 milioni (32,1%) del totale); i mutui accesi con la Banca europea degli investimenti per 358 milioni (pari al 7,6%) e i prestiti obbligazionari per 272 milioni (pari al 5,8%). Le posizioni debitorie a carico dello Stato sono costituite da mutui della Cassa Depositi e Prestiti per 216 milioni (pari al 55,5% del totale) e da mutui contratti con istituti bancari per 172 milioni (44,5%). Il debito complessivo dello scorso anno è risultato del 9% superiore rispetto a quello del 2009. Il costo sopportato lo scorso anno dalla Regione per il pagamento di interessi e rimborso della quota capitale dei propri prestiti è stato pari a 1,061 miliardi (di cui 226 milioni a titolo di interessi). La vita media del debito residuo, oggi è pari a circa 17 anni. Un incremento record se si pensa che due anni fa era pari a 14 e nel 2007 era pari a 7 anni».

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4531

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