Io, presidente Agcom, vi spiego come proteggeremo il Web - Digitale e Potere - Rassegna stampa dal 17 al 19 settembre
Diritto d'autore
Io, presidente Agcom, vi spiego come proteggeremo il Web Corriere delle Comunicazioni
"La rete è l’ambito delle nuove libertà e dei nuovi diritti. Il diritto alla libera circolazione del pensiero nelle nuove forme della tecnologia è indubbiamente un principio fondamentale per la società d’oggi. Ma nessuna libertà è senza limiti; e il limite, com’è noto, è costituito dal diritto altrui. È vero che la dematerializzazione degli scambi sociali ed economici procede ad una velocità di gran lunga superiore a quella con cui il diritto si adegua alla nuova realtà. Indubbiamente la rete eleva i diritti fondamentali della persona e dell’impresa ad un livello di maggiore potenzialità e complessità, ma non li sopprime; anche la massima liberalizzazione non deve portare all’espropriazione. Può la fruizione diffusa e senza impacci dell’opera dell’ingegno - che vogliamo tutti - strangolare il diritto al compenso per il creatore dell’opera? Non si avvizzisce così alla radice la creatività, ch’è la maggiore risorsa di ogni società? Il problema non è solo italiano, è mondiale. E ha molte facce, tanto che non sono state ancora rinvenute, in nessun Paese, soluzioni che siano al tempo stesso efficaci e giuridicamente sostenibili. La valenza sovranazionale del problema mi ha indotto, già da anni, ad auspicare un intervento dell’Onu. L’iniziativa dell’e-G8 lanciata da Sarkozy va in questa direzione (con ben altra autorevolezza). Le direttive europee hanno comunque portato a un aggiornamento del quadro giuridico: gli Stati membri non possono più esimersi dall’affrontare il tema. Sì, ma perché l’Agcom deve fare da apripista in questo campo minato? Il fatto è che le leggi di recepimento delle direttive europee ci impongono tale compito, per improbo che sia.L’Autorità non ha la benché minima propensione a diventare lo sceriffo di internet, come qualcuno paventa; né ciò sarebbe semplicemente possibile. Abbiamo scartato in partenza approcci invasivi come quelli adottati in Francia con la legge Hadopi 2 che - colpendo l’utente finale e le applicazioni peer-to-peer - si rivelano al contempo intrusivi e poco efficaci. Incominciamo col dire che un intervento per la tutela di diritti di proprietà intellettuale non può avere un contenuto esclusivamente repressivo, ma deve contenere anche elementi propositivi con iniziative per ampliare le aree di utilizzo “legale”, far maturare una cultura del rispetto del diritto d’autore, stimolare nuove forme di licenze collettive e creative commons. L’Italia ha due primati negativi: agli ultimi posti in Europa per l’accesso ad internet, e ai primi posti nel mondo per la pirateria. Dati che fanno riflettere."
Politica digitale transnazionale
A Berlino vincono il sindaco e i Pirati Il Post
"La SPD ha ottenuto il 28,7 percento dei voti, mentre la CDU si è fermata soltanto al 23,2. Subito dopo sono arrivati i Verdi, che sono saliti al 18,4 percento e ora avranno un peso maggiore all’interno della nuova coalizione. Al quarto posto il partito di estrema sinistra Die Linke (La Sinistra), che ha ottenuto il 18,4 percento dei voti. Al quinto – e sono la notizia principale su molti giornali tedeschi – il neonato Partito Pirata, 8,9 percento, nato sull’esempio dell’omonimo partito svedese, che si batte per una riforma delle leggi sul copyright e ha una base formata da attivisti nel settore di internet e dell’informazione. Resta fuori il partito dei Liberali Democratici, il maggior alleato della Merkel a livello nazionale, che si è fermato soltanto al 2 percento e non ha quindi superato la soglia di sbarramento necessaria, cinque percento, per ottenere seggi alla Camera dei Deputati di Berlino. Sono i grandi sconfitti delle elezioni berlinesi."
Regno Unito unito nella lotta alla pirateria Pianetatech
"I motori di ricerca e fornitori di servizi Internet (ISP) potrebbero essere costretti a rendere più difficile per gli utenti l’accesso a contenuti online che violino il copyright rispondendo alle nuove leggi della comunicazione nel Regno Unito ha recentemente commentato il Segretario alla Cultura UK. Jeremy Hunt ha affermato che il Regno Unito ha bisogno di “esplorare tutte le opzioni”, che renderebbe più difficile la vita ai siti web che “ignorano la legge”. Ha definito il file-sharing un “furto”, “un assalto diretto le libertà ai diritti dei creatori di contenuti di essere ricompensati in modo sufficiente”. Hunt ha rilasciato tali affermazioni d’innanzi al pubblico del Royal Television Festival (RTF) a Cambridge lasciando intendere che il Regno Unito potrebbe chiedere ia motori di ricerca e agli ISP di giocare più di una parte nella lotta alla violazione del copyright."
Privacy e trattamento dei dati personali
Se Google chiede il tuo telefono quando vuoi inviare un' email Corriere della Sera
"È arrivato oppure no il momento di dire addio all' anonimato online, alla possibilità di creare un account di posta elettronica senza dover fornire dati reali, come di fatto è stato possibile fino a oggi? È un dubbio su cui la Rete sta cominciando a interrogarsi, in particolare da quando Google , il motore di ricerca numero uno al mondo, ha iniziato a chiedere un numero di telefono valido come condizione indispensabile per perfezionare l' attivazione di nuovi account Gmail, il servizio di messaggistica della compagnia di Mountain View. A rilanciare il tema ci hanno pensato nei giorni scorsi prima il blog di Massimo Coppa Zenari e poi Dagospia , che lo ha ripreso e amplificato facendo scattare il tam tam. Il timore è che l' adozione di misure restrittive da parte di uno dei principali gestori di posta elettronica su scala globale possa indurre anche altri ad adottare politiche analoghe, con un conseguente maggiore controllo degli utenti. Google (e altri provider che dovessero eventualmente seguirne l' esempio) si ritroverebbe infatti per le mani un dato personale considerato particolarmente sensibile, nonché appetibile per finalità di marketing. Soprattutto per chi della profilazione «spinta» degli utenti - che consente di inviare messaggi pubblicitari super mirati - ha già fatto il proprio punto di forza. Google precisa però che la richiesta di numero di telefono non è la regola e che avviene solo in alcuni casi. E questo con l' obiettivo di tutelare gli utenti prevenendo azioni di spam o tentativi di intrusione in profili esistenti."
Eventi
L'agorà digitale per l'innovazione Il Sole 24 Ore
"L'obiettivo di Innovatori Jam era ambizioso: convogliare all'interno di una grande agorà digitale le energie di migliaia di persone, per definire insieme temi e soluzioni dell'agenda del l'innovazione in Italia. E fin qui la scommessa fatta dall'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione può dirsi vinta. L'evento, tenutosi in rete questa settimana, ha coinvolto oltre 2.000 partecipanti – tra cui docenti, imprenditori e amministratori di ogni provenienza – che hanno discusso in modo aperto sui vari aspetti dell'innovazione, dall'ecommerce al Codice dell'Amministrazione Digitale (Cad) alle smart cities, lungo dieci assi tematici. Tra gli argomenti più dibattuti quello degli Open Data, da più parti additato come un volano per la crescita e lo snellimento delle procedure amministrative. Ma una forte attenzione si è coagulata anche nel Forum sull'ecommerce e l'etourism. I partecipanti non hanno mancato di evidenziare anche questioni aperte: la discussione in assoluto più accesa ha riguardato le problematiche incontrate dalle aziende per il nuovo Cad, mentre molti commenti si sono soffermati sulla mancanza di coordinamento sistemico tra i diversi progetti di innovazione. Il risultato quantitativo è rilevante: 570 discussioni e oltre 3.000 commenti. Ma più significativa ancora è la buona riuscita del format. Non solo per via dell'elevato livello di partecipazione, ma anche perché nel corso dell'evento i thread hanno spesso lasciato lo spazio del Jam, per propagarsi in altri ambienti di rete grazie alle "code" ingenerate da Twitter, YouTube e dalle dirette via webradio. E adesso, esaurita la parte live, l'enorme massa di dati raccolti sarà elaborata per essere messa a disposizione dei cittadini. E dei decisori."
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