Lettera inviata all’ Arcivescovo di Firenze, Mons. Giuseppe Betori

Gentile Mons. Betori,

ho letto con molto interesse, ma soprattutto con sorpresa, le Sue dichiarazioni in occasione dell’ assemblea del clero a Lecceto: una Chiesa cattolica che, estromessa dei mezzi d’informazione, è costretta a subire “insinuazioni, falsi giudizi, manipolazione dei fatti e delle cifre attorno al servizio” che essa svolge; una Chiesa che pone “sostegno alle fasce marginali della società […] senza fini di lucro”; una Chiesa che auspica il proseguimento della “preziosa alleanza” con il popolo italiano.

Caro Arcivescovo, mi spiace contraddirLa, ma a questo coraggioso intervento sono state omesse alcune considerazioni essenziali . Ad oggi, in Italia, la Chiesa cattolica, o meglio, il Vaticano, gode di un potere politico e mediatico non paragonabile a quello di altri Paesi di estrazione religiosa cristiana cattolica: non esiste testata, telegiornale o radio che quotidianamente non propina interventi che provengono dalla dirigenza vaticana; interventi che spesso si trasformano in moniti minacciosi che vanno a minare e a mettere in difficoltà gli stessi cattolici: divorzio, aborto, pacs, eutanasia, fecondazione assistita, omosessualità; solo alcuni temi che, grazie a voi, nei mezzi d’informazione sono diventati un tabù e sono rimaste mere discussioni e non leggi, il tutto perché in Italia siete seguiti da un manipolo di politici che si genuflettono e si prostrano con tanta lena davanti a voi.
E non finisce qui, caro Arcivescovo, mi sento costretto a smentirla anche sulle presunte manipolazioni delle cifre: grazie al perverso meccanismo dell’ otto per mille riuscite annualmente ad intascarvi quasi 1 miliardo di euro, dei quali solo l’ 8,6 % viene dedicato al Terzo Mondo e il 3% ad attività di carità sul territorio nazionale (Fonte CEI, 2007), il rimanente, e riprendo le Sue parole, “alla conservazione del patrimonio culturale della Chiesa” e “all’educazione delle nuove generazioni” e quindi alla vostra missione evangelica, la stessa dei missionari gesuiti del XVI secolo. E questi sono solo alcuni degli introiti che riceve il Vaticano: esenzione Iva, esenzione Ici e Ires, finanziamenti stanziati da Regioni, Provincie e Comuni. Non pongo in discussione l’operato sociale della Chiesa per le attività di assistenza (attività che rimarrebbero esenti dal pagamento) ma dobbiamo, e dovete, superare l’anacronismo di catalogare come enti di beneficenza tutte quelle vere e proprie strutture imprenditoriali (strutture ricettive,affitti,scuole paritarie, cliniche private, etc.) che sono state escluse dalle tassazioni ICI,IRES e IVA , e di conseguenza, aldilà del periodo di crisi economica che stiamo attraversando, cominciare ad operare tagli anche su questo fronte. Inoltre, caro Arcivescovo, quando parla di falsi giudizi e di insinuazioni spero non si riferisca ai dossier, alle testimonianze, alle 9 mila richieste di azione nei vostri confronti alla Corte Penale Internazionale sui reati di pedofilia operati da alcuni Suoi colleghi, che, sicuramente, non hanno agito “secondo la legge” e tanto meno lo hanno fatto i porporati d’oltretevere, con a capo Sua Santità, che hanno nascosto omertosamente questi crimini.

Infine, caro arcivescovo, auspico che la “preziosa alleanza” che intercorre tra i nostri due Stati si attenui, o almeno, venga ridimensionata ad una nuova generazione che non sopporta più i dogmi che imponete; spero che vengano meno gli ultimi residui del ventennio fascista: i Patti lateranensi ed il Concordato.

Con l’occasione vorrei augurarLe un buon XX settembre,

Maurizio Buzzegoli
Vice-segretario Associazione radicale “Andrea Tamburi”

Fonte: http://www.radicalifirenze.it/wordpress/?p=592

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