Emergenze ambientali, ecomafie e silenzi. La regione dei veleni

Da il Quotidiano della Basilicata, 28 luglio 2011

Il Libro dossier di Maurizio Bolognetti

Di Maria Teresa Labanca

Lo ricordo Maurizio Bolognetti, al nostro primo incontro per una conferenza stampa dei Radicali per l’allora prossimo referendum sulla fecondazione assistita, in una gelida piazza Prefettura. La gente in via Pretoria non era molto, a causa delle temperature rigide e della domenica di festa. Ma questo interessava poco a Maurizio, nulla poteva intaccare il fuoco sacro che lo animava. La stessa passione con cui ha condotto tutte le sue battaglie, attraverso le quali ho imparato a conoscerlo negli anni. Lui è fatto così, va avanti come un treno, a dispetto di tutto e di tutti, a costo di risultare un vero “rompi…”. Allarmismo: è questa l’accusa che il segretario di Radicali Lucani più spesso si è sentito muovere. Contro di lui procede anche la Procura di Potenza che indaga per rivelazione del segreto d’ufficio che lo vede imputato insieme all’ex Tenente di Polizia giudiziaria, Giuseppe Di Bello, sulla vicenda relativa alla qualità delle acque degli invasi lucani. Ma la sua è una voce importante che in questi anni non ha mai abbassato la guardia su molte vicende lucane, altrimenti rimaste mute. Maurizio li chiama “veleni” e non solo nel senso stretto del termine. Che oggi hanno trovato ampio e accurato approfondimento nel volume “La Peste Italiana. Il caso Basilicata”: dossier sui veleni industriali e politici – appunto – che stanno uccidendo la Lucania, con prefazione di Carlo Vulpio e introduzione di Don Marcello Cozzi. Ma non sarà un’esagerazione parlare di un “Caso Basilicata”? Per Bolognetti no. “Perché – spiega – esiste una congiura del silenzio sui delitti commessi dalla classe politica che ha nella situazione lucana un esempio tra i più nitidi.”

Abusi e silenzi(complici a voler pensar male, distratti nel migliore dei casi). Dalla gestione della spazzatura(tanto da far tirare all’autore un parallelo tra il caso lucano e quello campano), allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi(la vicenda Itrec sovrana su tutto); dai siti di interesse nazionale da bonificare a Tito scalo e in Valbasento, all’inceneritore Fenice di Melfi, all’inquinamento e all’incidenza delle malattie tumorali provocati dalle estrazioni petrolifere. “Un contesto fatto di illegalità e di mancata assunzione di responsabilità”. Con una premessa: smettiamo di pensare alla Basilicata come a un pezzo di paradiso avulso da certe dinamiche. Perché un territorio come questo non può non far gola alla lunga mano delle ecomafie. Reso ancor più fertile proprio dal tentativo delle Istituzioni e degli Enti competenti(tranne alcune rare eccezioni) di far passare tutto sotto silenzio. Per arrivare al “silenzio omertoso” dell’Arpab che non informo in tempo del pesante inquinamento del fiume Ofanto provocato da termovalorizzatore Fenice. La Procura di Potenza non ha dato ancora risposta all’esposto che il leader di Radicali Lucani presentò in merito. Così come per i due siti di interesse nazionale di Valbasento e Tito scalo la bonifica resta ancora lontana. Poi ci sono quelli che Bolognetti chiama gli effetti collaterali associati alle estrazioni petrolifere. Solo dopo 12 anni la Regione ha varato l’osservatorio ambientale sulla Val d’Agri. Non è stato possibile accertare verità e responsabilità, invece, sulla “nucleare connection”. L’inchiesta è stata archiviata dalla DDA di Potenza, perché a distanza di tanti anni non è stato possibile raccogliere prove che confermassero i sospetti sul presunto traffico di scorie radioattive all’Itrec di Rotondella. Ma quei sospetti non sono stati neanche completamente dissolti. Con un dato agghiacciante: quello relativo all’incidenza delle malattie tumorali in Basilicata, notevolmente in aumento e con una velocità sorprendente. La regione, ad esempio, è prima per malattie croniche alla’apparato respiratorio. Quella raccontata è una Basilicata deturpata e sventrata. Nel libro ce n’è abbastanza per un inquietante interrogativo: in che regione viviamo e, soprattutto, che regione consegneremo ai nostri figli?

Approfondimenti

La Regione dei veleni (Il Quotidiano, 28 luglio 2011)

NuovaTv, 27 luglio 2011  

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Fonte: http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2669235.html

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