La soluzione ancora lontana
di Francesco Iacotucci da “Terra”, 14-07-2011
Il decreto rifiuti va bene così, questo il parere della commissione ambiente riunitasi martedì a Roma.
Inascoltate le richieste della Campania e del Capo dello Stato che pochi giorni prima ebbe a dire, firmando il decreto che “nel testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il Capo dello Stato auspica che il Governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l’effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme alle autorità locali della Campania”.
L’inefficacia del decreto è sotto gli occhi di tutti, visto che da quando il decreto è stato firmato a Napoli siamo passati delle 1000 tonnellate di rifiuti in strada alle oltre 2000 di questi giorni.
Il dibattito in commissione ambiente non ha visto solo la bocciatura di tutti gli emendamenti dell’opposizione, ma ha visto anche le dichiarazioni del ministro Prestigiacomo che dichiarato che il Governo, “dopo avere restituito, con i precedenti provvedimenti, alle istituzioni territoriali della Campania tutti i poteri relativi alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti, non è in alcun modo disposto ad adottare nuovi provvedimenti emergenziali, ritenendo che le istituzioni regionali e locali siano in grado, e, per meglio dire, devono dimostrarsi in grado di superare l’attuale situazione di criticità, ferma restando la assoluta volontà del Governo nazionale di supportarle con tutti i mezzi necessari per il superamento definitivo della lunga stagione emergenziale.”
A difesa del decreto dichiara che “ in pochissimi giorni sono già stati siglati importanti accordi con le regioni Toscana, Emilia e Liguria, che consentono di guardare con fiducia a quanto avverrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.”
Il problema campano è dei prossimi giorni, le soluzioni a disposizione diminuiscono di ora in ora mentre il caldo torrido di questi giorni aumenta il disagio provocato dai rifiuti in strada. Caldoro dal canto suo chiama i presidenti di provincia ed i sindaci alla responsabilità istituzionale, chiedendo di collaborare nella individuazione di nuovi siti da destinare a discarica. Nel frattempo però non solo non rende noto il lavoro del commissario Vardè ma decide di non rinnovare l’ordinanza che obbliga le province campane ad accettare una quota dei rifiuti provenienti dalla provincia di Napoli, perchè, a suo dire non ci sono gli elementi di emergenza tali da poterlo fare.
Se in Campania, dopo 17 anni di crisi rifiuti, si è capito che l’emergenza non è lo strumento utile a superare le crisi, a causa degli eccessivi poteri e deroghe che erano concesse all’ente commissariale, oggi è evidente che i ruoli delle amministrazioni locali vanno rivisti e riorganizzati. Le competenze devono essere chiare, e le amministrazioni vanno responsabilizzate ad adempiere ai propri obblighi. Le nomine dei commissari decise con il decreto 1 del 2011 non hanno fatto che confondere le acque. Non di commissari si sente l’esigenza ma di fondi per poter programmare e realizzare le azioni necessarie per guardare al futuro con fiducia.
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3978
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