Sit-in dei Radicali contro il sovraffollamento: “E’ necessaria l’amnistia”
Di Anita Chiazzo, da “Roma”, 15-07-2011
Celle che dovrebbero contenere sei persone arrivano ad ospitarne fino a dieci. Fino ad arrivare a quattordici detenuti per stanza, come nel caso del padiglione “Napoli”, del più grande istituto di pena campano, quello di Poggioreale. Ma visto che la disorganizzazione quando si tratta di carceri è notevole, ce ne sono ance di costruiti ma praticamente vuoti e di altri che da tempo si dovrebbero costruire come a Nola o allargare, a Napoli. Nel frattempo però chi è in carcere si trova in situazioni molto difficili da immaginare: in celle microscopiche e in condizione di promiscuità. Situazione, quella carceraria che nasce dal noto squilibrio tra i posti per la detenzione molto inferiore a quello dei detenuti. Ma nonostante la chiarezza del problema, l’emergenza si presenta ogni estate con la stessa regolarità con cui il problema non viene né affrontato né risolto. Era quindi nell’aria una reazione alla condizione in cui si trovano oggi i detenuti. Reazione portata avanti dai radicali sulla scia dello sciopero di Marco Pannella che in merito alla situazione carceri si è appellato più volte al presidente della Repubblica Napoletano per chiedere che “l’Italia torni ad essere una nazione democratica”. Proprio ieri davanti al casermone di Poggioreale i Radicali e l’associazione radicale “Per la Grande Napoli” hanno manifestato ( nella foto un momento della manifestazione) per chiedere un provvedimento di amnistia e che venga seriamente affrontato il tema giustizia. Iniziativa svoltasi in molte città italiane. “Il sovraffollamento delle carceri, soprattutto quelle campane – ha detto Luigi Mazzotta segretario di “Per la Grande Napoli” – si combina con strutture vecchie e inadeguate che rendono incompatibile la condizione di detenuti con il rispetto dei diritti”.
Da oltre un mese i Radicali napoletani trascorrono le prime ore del mattino davanti al carcere di Poggioreale, parlando con i familiari dei detenuti durante le lunghe ore di attesa per i colloqui, chiedendo attenzione ed interesse in merito al problema carceri.
CondividiFonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3989
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