28 GIUGNO 2011 : IL CONSIGLIO PROVINCIALE FIORENTINO APPROVA UNA MOZIONE SUL GARANTE REGIONALE DEI DETENUTI

Vi riportiamo una mozione approvata lo scorso 28 giugno 2011 dal Consiglio Provinciale fiorentino sul garante regionale dei detenuti e sulla convocazione di un Consiglio Provinciale straordinario sulla situazione delle carceri della Provincia di Firenze.

Mozione della VI.a commissione consiliare sul Garante regionale dei detenuti

Il Consiglio Provinciale

Denuncia il grave sovraffollamento, le carenze di risorse economiche e di personale di Polizia Penitenziaria e sanitario, lo stato di degrado strutturale in cui versano, a livello generale, gli istituti di pena in Italia e in Toscana. Nelle carceri toscane, secondo gli ultimi dati diffusi dall¹Amministrazione Penitenziaria relativi al 1 marzo 2011, ci sono 4.463 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 3.186; le donne sono 179, gli stranieri 2259;

Ricorda che nel territorio della provincia di Firenze si trovano cinque istituti di pena di vario livello amministrativo: gli istituti penitenziari di Firenze ³Sollicciano² e ³Gozzini², l¹istituto penitenziario minorile di Firenze ³Meucci², l¹ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo e l¹istituto a custodia attenuata di Empoli;

Ricorda il lavoro di approfondimento svolto dalla Sesta Commissione Consiliare (sociale, lavoro e formazione) della Provincia che, in numerose sessioni di lavoro, ha incontrato, a volte direttamente all¹interno degli istituti penitenziari, alcune direzioni amministrative penitenziarie (Sollicciano e OPG di Montelupo), le istituzioni comunali di Firenze, Empoli e Montelupo, gli operatori del volontariato carcerario, i sindacati di Polizia Penitenziaria, il Garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze al fine di valutare, in maniera priva di pregiudizi e scivolamenti ideologici, le possibilità reali per il ripristino di una soglia minima di umanità carceraria e di normalità nella funzione della giustizia;

Richiama le competenze della Provincia di Firenze in materia di formazione professionale e educazione scolastica; competenze importanti per definire politiche attive sul territorio con la finalità di stabilire un nesso tra Istituti penitenziari e società attraverso un trattamento del detenuto finalizzato alla rieducazione e al reinserimento;

Richiama la legge regionale n. 69 del 19 novembre 2009, ³Norme per l¹istituzione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale²;

Prende atto che la Camera Penale di Firenze ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare la mancata attuazione, dopo diciotto mesi, della legge regionale che ha statuito la nomina del Garante per i detenuti;

Ricorda la legge 22 giugno 2000, n. 193, la cosiddetta legge Smuraglia, approvata con il fine di incentivare la trasformazione degli istituti penitenziari da meri luoghi di permanenza di persone in condizioni di prevalente e permanente inerzia di per sé distruttiva, in soggetti economici capaci di svolgere parte attiva e competitiva sul mercato, anche al fine di autoalimentare le risorse economico-finanziarie necessarie per operare, riducendo così gli oneri a carico dello Stato e quindi della collettività;

Considera gravemente insufficiente l¹attuale numero di unità operative di Polizia penitenziaria, alla luce di quanto stabilito con il decreto ministeriale 8 febbraio 2001;

Considera insufficiente anche l¹attuale numero di unità amministrative e di educatori presenti all¹interno delle strutture penitenziarie della Provincia di Firenze, così come considera deficitaria l’assistenza psicologica, a cominciare da quella legata alle attività di osservazione e trattamento dei detenuti;

Valuta il sovraffollamento, la mancanza di spazi, l’inadeguatezza delle strutture carcerarie, la carenza degli organici e del personale civile, lo stato di sofferenza in cui versa la sanità all’interno delle carceri, una situazione contraria ai principi costituzionali e alle norme del regolamento penitenziario impedendo il trattamento rieducativo e minando l’equilibrio
psico-fisico dei detenuti, con incremento, nel 2009, dei suicidi e di gravi malattie;

Valuta gravemente la presenza di ostacoli che, nonostante i percorsi avviati dalla Regione Toscana, ancora non permettono alle madri e ai loro piccoli, di età compresa tra zero a tre anni, di scontare la pena detentiva in un luogo diverso dal carcere nonché ad istituire le case famiglia protette, al di fuori delle strutture penitenziarie;

Impegna la Giunta

a favorire la nomina a livello regionale del Garante dei diritti dei detenuti, ossia di un soggetto che coordini i garanti comunali nei rapporti con la magistratura di sorveglianza, in modo da difendere i diritti dei detenuti, sia verificando l¹applicazione e la concessione di misure alternative alla detenzione sia ribadendo la necessità di un intervento
rispetto alle diffuse situazioni di difficoltà del nostro sistema carcerario, che non possono essere risolte in via giudiziaria e il cui compito è assumere ogni iniziativa volta a verificare che ai soggetti privati della libertà personale siano erogate le prestazioni che garantiscono il diritto alla salute, ricevere corrispondenza dai detenuti che vogliano ricorrervi, visitare anche senza preavviso le strutture carcerarie, anche al fine di compiere atti giuridici.

Impegna la Presidenza del Consiglio Provinciale

A convocare nel mese di settembre c.a. un Consiglio Provinciale straordinario e aperto a ospiti sulla situazione delle carceri nella Provincia di Firenze;

A inviare il testo della presente mozione alla Presidenza della Regione Toscana, ai Sindaci di Firenze, Montelupo ed Empoli, al Garante per i diritti dei detenuti di Firenze, agli operatori del volontariato carcerario

Fonte: http://www.radicalifirenze.it/wordpress/?p=538

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