Download illegale: provider Usa potranno bloccare la connessione - "Digitale e potere" - Rassegna dell'11 luglio
Diritto d'autore
Download illegale: provider Usa potranno bloccare la connessione Pianeta tech
Il New York Times ha dato la notizia che la Recording Industry Association of America (Riaa) e la Motion Picture Association of America (Mpaa) hanno stretto un’alleanza con i principali fornitori di accesso alla Rete, per limitare il dilagare del file sharing e del download pirata.
USA: la lotta alla pirateria passa dagli ISP, Internet Service Provider Hardware upgrade
L'ultima battaglia contro il download illegale giunge dagli Stati Uniti dove, nei giorni scorsi, le major dell'intrattenimento e gli ISP, Internet Service Provder, hanno trovato un accordo per rendere operativo un "copyright alert" finalizzato a segnalare all'utente quando il proprio account di accesso al web è utilizzato per scaricare materiale illegale.
La crisi del diritto d'autore: Il regolamento 2.0 dell'AgCom contro la pirateria Loud Vision
A sorpresa, l'Authority ha fatto marcia indietro e ha preferito sfornare un nuovo regolamento. Il testo sarà sottoposto, nei prossimi sessanta giorni, a consultazione pubblica ed è quindi da considerarsi ancora provvisorio. Nessuna regola verrà, dunque, scritta prima di ottobre, con buona pace di quanti temevano di trovare, a settembre, tutto già deciso, come da nota pratica politica volta a sfruttare l'inerzia e la distrazione estiva degli italiani.
Agcom e la pirateria: la delibera è online, ultime polemiche My Tech
I gestori di siti o di trasmissioni web radio/web tv avranno solo 48 ore di tempo per rispondere all’Autorità che chiederà loro di difendersi contro l’accusa di ospitare contenuti illeciti. E dovranno rispondere per forza tramite posta elettronica certificata (molto poco diffusa ad oggi). Poi partiranno 10 giorni di istruttoria ed eventualmente Agcom dà loro altre 48 ore per rimuovere il contenuto in questione (un file, un link) o interrompere la trasmissione illecita (si pensi soprattutto a partite di calcio o a film in streaming).
L’ammazza-Internet è ancora un rischio Guido Scorza
L’Autorità, infatti, manifesta l’intenzione di compiere taluni importanti pentimenti operosi dei quale le va dato atto ma, ad un tempo, continua a mostrarsi convinta di essere deus ex machina della complessa materia della circolazione dei contenuti - tutti - nello spazio pubblico telematico. Il primo giudizio di sintesi sullo schema di Regolamento approvato dall’Autorità non può, pertanto, che essere severo e negativo.
Ammazza-Internet? Disinnescata Punto Informatico
Dopo la pubblicazione della delibera Agcom è il momento di tirare le somme. Il bicchiere è mezzo pieno: e chissà che non si riesca a colmarlo dopo la consultazione estiva.
Diritto d'autore. "Una legge vecchia da cambiare" Linkontro
In questa direzione va l’iniziativa della Creative Commons (CC), un'organizzazione non profit fondata nel 2001, dedicata alla diffusione di opere di creatività con formule di diritto che tutelino anche la condivisione e l'utilizzo pubblico delle opere di intelletto, in quanto bene comune per la crescita dell’umanità. A tale proposito abbiamo sentito Arturo di Corinto, giornalista e saggista, esperto di Open Source e diritti d’autore.
Al posto dell’AgCom Luca Sofri
Forse le persone che studiano le cose della rete e cercano di difenderne il buon funzionamento distinguendo le regole – che ci sono, eccome – dalle repressioni o dalle burocrazie, dovrebbero in questo caso come in molti altri farsi carico di soluzioni alternative ai problemi che vengono così malamente affrontati.
Aruba ci ricasca: black out e ironia della Rete OneWeb 2.0
Nella Rete la prima volta ti perdonano, la seconda ti sbeffeggiano. Sembra essere questa la regola sotto la quale ora dovrà stare Aruba, il noto servizio di hosting che per la seconda volta in due mesi si è reso protagonista di un clamoroso black out.
Il Web si restringe (la colpa è di Facebook?) TagliaBlog
Se si esclude Facebook dal resto del Web, il consumo in termini di minuti si è ridotto di quasi il 9% fra marzo 2010 e marzo 2011, secondo i dati comScore. E anche quando si include l’uso di Facebook, il totale del consumo non-mobile è sceso del 3% nello stesso periodo.
Diritto di cittadinanza digitale
Zimbabwe: donne su Internet, senza tabù Global Voices
In una società che molti vedono come fosse ancora immersa in quella sorta di tunnel del tempo africano, Internet ha offerto un'inestimabile piattaforma per discutere certi argomenti che altrimenti rimarebbero tabùSono state specialmente le donne blogger e utenti di Faceobok ad adottare queste piattaforme per dibattere temi riguardanti la loro sessualità e tutto ciò che farebbe senza dubbio arrossire il presidente Mugabe. In questi spazi hanno creato di tutto: dalla cyber-consulenza sentimentale all'evoluzione del ruolo femminile nella politica e nell'economia.
Privacy
Attacco hacker alle università? Una banda di mocciosi Zeus News
G Data ritiene che gruppo di hacker che ha rubato i dati di studenti e professori universitari voglia solo attirare l'attenzione dei Media.
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