Messaggio di Marco Pannella per l’ottantaseiesimo anniversario del Presidente della Repubblica

01-07-2011

La “sua” Repubblica, con le sue altre istituzioni ci appare drammaticamente, temiamo tragicamente, negazione violenta, non democratica e non Stato di Diritto di quella che egli intende servire e onorare.

La davvero straordinaria, quotidiana, pubblica, sapiente opera – e fatica – nella quale il suo ottantaseiesimo anniversario ha colto il Presidente della Repubblica trova il paese sensibile e riconoscente. Quanto la sua forza morale consente a tutti di riconoscergli la sua continua eccezionale creazione di energia anche fisica e intellettuale, anziché il suo spendersi e consumarsi, come umanamente certo più consueto, più “normale”.

Che la sua vita e la sua pubblica funzione ce lo mostrino e dimostrino manifestamente lui almeno come non privato ma anzi fortemente animato dalla sua capacità di dedizione anche personale alla funzione di massima magistratura dello Stato italiano, evoca – insomma e finalmente – la grande “virtù repubblicana.

Il Presidente ha voluto recentemente tornare ad altamente onorarmi di suoi pubblici elogi e riconoscimenti; per mio conto ho subito tentato di corrispondergli, da cittadino e da persona che lo vuole e che sa di istituzionalmente doverglielo – istituzionalmente, ma anche interiormente, grazie alla (esemplare) oggettiva modestia della richiesta, che mi rivolgeva.

Ciò detto, se questo se tale è il nostro Presidente, la “sua” Repubblica, con le sue altre istituzioni ci appare drammaticamente, temiamo tragicamente, negazione violenta, non democratica e non Stato di Diritto di quella che egli intende servire e onorare.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3886

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