Dove c'è Eni c'è casa
Dove c'è Eni c'è casa
"Quelle perline dell'Eni ai terroni lucani"
Da Nuova del Sud, 7 giugno 2011
di Maurizio Bolognetti
Guardi le patinate pubblicità dell’Eni e hai la sensazione di essere precipitato in un mondo fiabesco. Pensi che prima o poi il principe azzurro ti bacerà e non sarai più un terrone lucano, ma uno sceicco del Dubai. Leggi i comunicati stampa del cane a sei zampe sull’incidente che ha portato in ospedale 20 operai della Elbe, e ti chiedi se per caso nel Centro oli della Val d’Agri, anziché procedere alla desolforazione dell’oro nero, non producano merendine del Mulino bianco.
La Val Basento è da tempo un cimitero industriale carico di veleni. La val Basento è un non luogo, uno dei tanti non luoghi lucani. In Val Basento all’interno del Sin(sito di bonifica di interesse nazionale) c’è l’area diaframmata di proprietà della Syndial(ENI). Nel dicembre del 2008, il Ministero dell’Ambiente, riferendosi a quella che gli abitanti di Ferrandina conoscono come area confinata, scriveva della necessità “di una immediata attivazione degli interventi di messa in sicurezza della falda”.
Dopo quasi tre anni non solo la bonifica della Val Basento resta una chimera, ma la società Enipower spa sembra intenzionata ad installare proprio sull’area confinata un impianto solare da 4,5 MW. Insomma, sotto un cocktail di veleni e sopra l’energia prodotta dal sole. I veleni restano, ma oscurati dalla benemerita opera di chi, dopo aver pensato al nostro passato, adesso si preoccupa del nostro futuro.
Va da sé che di bonifica della Val Basento non se ne sia parlato affatto durante la firma del memorandum petrolifero. I non luoghi lucani, come non capirlo, creano un certo imbarazzo e occorre cancellarli dalla memoria, dimenticarsene.
E cosa c’è di meglio per riconciliarsi con la colonia lucana, se non premiare qualche giovine di belle speranze, che dovrà presto cercare fortuna altrove?
Qualche giorno fa, con l’augusta e austera partecipazione dell’assessore alla cultura Rosa Mastrosimone(IDV), i benefattori dell’Eni hanno premiato gli studenti della Val Basento, della Val d’Agri e della Val Camastra nell’ambito del progetto “Schoolnet”.
Nel presentare l’evento, svoltosi nella splendida cornice del teatro Stabile di Potenza, è stato detto che “la musica crea emozioni che superano ogni confine e barriera”.
Come dar torto agli organizzatori e come non avvertire l’impulso di dimenticare l’inquinamento della sorgente Acqua dell’Abete(Val Camastra), l’aumento delle malattie respiratorie e tumorali(Val d’Agri) e l’imbarazzate presenza dell’area diaframmata(Val Basento). Per dirla con Rosa Mastrosimone, lasciamoci integrare e facciamoci cullare dal dolce suono dei vel-Eni. Dopotutto, dove c’è Eni c’è casa.
Approfondimenti
Nuova del Sud, 7 giugno 2011 (Pag.2)
La gestione partiticratica dell'Acqua pubblica (Il Quotidiano, 7 giugno 2011)
Fonte: http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2659989.html
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