Biennale/diritti umani: l'altro padiglione cinese si apra anche a non Han

Dichiarazione del senatore Marco Perduca, co-vicepresidente del senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito:

"E' sicuramente meritorio il tentativo di dar spazio anche ad altri artisti cinesi che non siano quelli selezionati da Pechino coi due padiglioni "cracking the culture", ancor piu' "liberale sarebbe stato se nel curare una biennale che ha come tema centrale l'illuminazione si fossero previsti spazi anche per artisti tibetani, uiguri, manciuri oppure della Mongolia interiore. Decine saranno le iniziative indipendenti e parallelel alla biennale forse la fondazione potrebbe prendere in considerazione, tra le altre cose, anche un sostegno economico al lavoro di due registi americani, Christian Johnston e Darren Mann che, viaggiando sotto false credenziali in Tibet durante le Olimpiadi di Pechino nel 2008 hanno prodotto un documentario “State of Control” che racconta “dall’interno”, anche attraverso telecamere nascoste, la vita degli attivisti nepalesi, indiani e tibetani in lotta contro l’oppressione dello Stato cinese che da qualche tempo espone all'Arsenale.
Sarebbe un risposta illuminata tra l'altro in concomitanza coll'inizio dei lavori del consiglio Onu dei diritti umani che anche delle oppressioni cinesi parlera' e dove, per l'appunto, l Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito sara' rappresentato da alcuni uiguri.
Per maggiori informazioni www.radicalparty.org

Fonte: http://venetoradicale.ilcannocchiale.it/post/2652561.html

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