Agenti picchiati a Verona / Il proibizionismo genera violenza
Sabato sera due agenti di polizia municipale sono stati picchiati da un giovane durante un controllo al bar Bandisti (VR).
I due agenti si trovavano lì per verificare la situazione rispetto alle denunce dei residenti del quartiere, che hanno da poco raccolto 350 firme a sostegno di una petizione consegnata in comune per chiedere di far cessare la confusione e gli schiamazzi dei clienti del bar.
In nessun caso si può giustificare la violenza e, proprio per questo, è ugualmente ingiustificabile l’accanimento nei confronti della vita notturna e la criminalizzazione tanto dei clienti quanto dei gestori di bar, pub e discoteche: la “tolleranza zero”, le temutissime ordinanze contro i cosiddetti “fracassoni notturni” e i controlli stile Gestapo altro non fanno che alimentare il conflitto tra i giovani e le forze dell’ordine. Il risultato? Esplosioni di violenza insensate, dettate da un misto tra rabbia e terrore di farsi rovinare la vita per un bicchiere di troppo o per una canna.
Chi porta avanti la politica del proibizionismo e dell’autoritarismo alimenta materialmente la violenza: di fronte ad un provvedimento violento e arrogante – “locale chiuso!”, “stop alla musica!”, “stop alla vendita di alcool!”, “patente ritirata!”, “una canna? Bene, la dichiaro in arresto!” – purtroppo non tutti hanno la freddezza, la saggezza e l’intelligenza di reagire con la nonviolenza.
Certo, massima solidarietà a tutte le persone – “fracassoni” o tutori dell’ordine – che escono malconce da queste ingiustificabili risse, ma non scordiamoci degli “imprenditori della notte”, di chi lavora e, senza c’entrare nulla, si ritrova il locale chiuso o una multa salatissima da pagare.
E’ ingenuo pensare che la giusta via per difendere il “diritto al sonno” dei residenti sia impedire o limitare fortemente la libertà d’intrapresa di centinaia e centinaia di “imprenditori della notte” che altro non fanno che intercettare la domanda sempre crescente di svago notturno e offrire servizi capaci di muovere migliaia di giovani e meno giovani ogni fine settimana.
Le libertà individuali vanno difese e vivere, lavorare, divertirsi, stare in compagnia, discutere, dormire, mangiare…la notte piuttosto che la mattina o il pomeriggio è una libertà che non può essere messa in discussione.
Fonte: http://www.radicaliverona.it/?p=207
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