Informazione e Referendum: Quando il regime stacca la spina e le vittime sono "vittimiste"
Latronico, 25 maggio 2011
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani

“La politica, la società, l’economia, la stessa vita civile di un paese, vivono – o muoiono – di informazione. L’iniziativa referendaria, da sempre ed in modo assoluto negli ultimi 18 mesi, ha dovuto fare i conti con un vuoto pneumatico di informazione, che i cosiddetti media hanno frapposto fra i referendum e i cittadini. Così facendo, si è negata la stessa possibilità di esistenza, e non diciamo di successo, di un’alternativa democratica e popolare, resa vieta e clandestina, sistematicamente abolita dal dibattito politico, e “nemica” – anche culturalmente e storicamente – di ciascuna delle fazioni che si contendono il potere, ma che non saprebbero usarlo se non su una linea di perfetta continuità con il proprio passato, e con il passato di quell’Italia partitocratica che in uguale misura rappresentano. Allora, è evidente che non c’è lotta o dibattito politico che possa sopravvivere al silenzio, e ad un’informazione che “stacca la spina”. Del resto questa pervicace, sistematica, ossessiva ricerca e imposizione del silenzio sui referendum non è un’esplicita conferma della loro possibile forza “rivoluzionaria”?”
La “continuità” e il sessantennio partitocratico, denunciato e raccontato dai radicali ne “La Peste”. Quella di Marco Pannella è una vita spesa a difendere la legalità, la democrazia, la costituzione, lo Stato di diritto ed è ignobile che da oltre un anno il leader radicale sia stato letteralmente cancellato e con lui la storia dei referendari radicali.
Approfondimenti
Fonte: http://lucania.ilcannocchiale.it/post/2651744.html
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