Fiducia: Radicali, no allo scippo dei referendum. Le dichiarazioni di voto
Nel motivare la sfiducia della delegazione radicale al Decreto legge OMNIBUS, i deputati Radicali Zamparutti, Bernardini e Turco sono così intervenuti “a titolo personale” nel limitatissimo tempo loro concesso:
ELISABETTA ZAMPARUTTI
Signor Presidente, non voterò la fiducia posta dal Governo su questo provvedimento, il cui passo indietro sul nucleare costituisce, a ben vedere, l’ennesimo tentativo di boicottare l’istituto referendario. Nessun processo alle intenzioni, collega Calderisi, di fronte alle parole che Berlusconi ha usato nell’incontro e nel vertice con Sarkozy, con lui prima e più che nei confronti degli italiani, quando lo ha rassicurato dicendo che, se fossimo andati al referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile in Italia per anni. Chiaritevi le idee innanzitutto al vostro interno!
Voglio però dire che non è certo peculiarità esclusiva di questo Governo cercare di negare ai cittadini il diritto ad espressioni democratiche, se penso ai vari espedienti che sono stati escogitati per evitare i referendum o ai tradimenti degli esiti referendari da parte del Parlamento. Voglio anche dire che, nell’assenza di un grande dibattito pubblico sulle questioni energetiche, dibattito che costantemente continuate a negare, non è neanche possibile riuscire a definire una seria strategia energetica nazionale.
Il fatto è che su tutte le grandi questioni, anche quelle cosiddette etiche, ma anch’esse al 100 per cento questioni sociali, il popolo è sempre stato dalla nostra parte, cioè dalla parte delle riforme liberali e democratiche, che, invece, il potere politico, impotente, ha sempre temuto, e quindi osteggiato, e continuate a farlo.
RITA BERNARDINI
Signor Presidente, a 19 giorni dal voto referendario – qui mi rivolgo all’onorevole Calderisi – non credo che esistano motivi di necessità e urgenza per strappare letteralmente dalle mani degli italiani la scheda referendaria.
Su altre ragioni possono esservi, non certo su questo. È chiaramente strumentale quanto si sta facendo in questo momento. D’altra parte, non è la prima volta – non è il genio del male il Governo Berlusconi – che gli italiani sono privati dell’esercizio di uno strumento costituzionale.
In sessant’anni è accaduto molte volte, con il concorso della Corte costituzionale. Questa scheda referendaria è stata stracciata decine di volte.
In questi giorni, dal 20 aprile scorso, Marco Pannella sta conducendo uno sciopero della fame perché l’Italia provi a tornare ad essere una democrazia. Per questo ci stiamo battendo con gli strumenti della nonviolenza, perché riteniamo che quanto è stato fatto agli italiani, togliendo loro un diritto fondamentale, sia di estrema gravità
MAURIZIO TURCO
Signor Presidente, non faremo l’errore di considerare i componenti della maggioranza come i nuovi barbari che sono contro il rispetto del diritto, della democrazia e della legalità. Sono semplicemente gli ultimi a fare ciò.
Per anni, come è già stato ricordato, anche con il contributo della Corte costituzionale, i cittadini non hanno potuto usufruire della seconda scheda elettorale, quella referendaria. Per ben cinque volte il Parlamento ha preferito le elezioni anticipate al voto referendario!
Oggi non si recepisce il quesito referendario, ma si rinvia la decisione perché, come ben sa l’onorevole Calderisi, con il voto referendario, per cinque anni, non avreste potuto riprendere in mano il provvedimento in oggetto, cosa che potreste fare il giorno dopo!
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