Schiaffone al Pd Lettieri e De Magistris sulla ruota di Napoli
di Nino Femiani da Nazione-Carlino-Giorno, 17 maggio 2011
È LUI — insieme a Giuliano Pisapia — la sorpresa di queste amministrative 2011. L’eurodeputato Luigi de Magistris vola al ballottaggio con il suo piccolo aliante corsaro spinto dal vento dei soli voti Idv e Federazione della Sinistra. Sarà l’eurodeputato a sfidare il 29 e 30 maggio l’industriale Gianni Lettieri che capeggia le liste del centrodestra: in ballo la poltrona di sindaco di Napoli, dopo il ventennio di gestione del centrosinistra. Sconfitto, sonoramente, il prefetto Mario Morcone sostenuto da Pd e Sel che paga il crollo dei suoi partiti di riferimento, gli ex Ds e Ppi che rispetto a cinque anni fa dimezzano i loro voti. La delusione di Morcone, fermo al 20% (meno delle liste che lo appoggiavano), è palpabile: «Si respira un’aria luttuosa», dice uno degli esponenti del centrosinistra che esce dal quartier generale del prefetto a Palazzo Caracciolo. EUFORIA invece tra i dipietristi napoletani con l’ex pm che agguanta la possibilità di giocarsi la partita decisiva avendo in mano ancora qualche carta da giocare. Anzitutto l’apertura verso l’elettorato democratico, dopo la disponibilità mostrata da Bersani che in un twit dice: «Siamo pazzi a consegnare Napoli a Cosentino?». Ma è indubbio che i problemi restano perché non tutti gli elettori Pd si sposteranno sull’ex pm accusato di giustizialismo e di solipsismo politico. Ancora più complicato sarà «parlare» con i terzopolisti radunati intorno al rettore Raimondo Pasquino. In questo caso, un eventuale appoggio esplicito a de Magistris potrebbe aprire una crisi in Regione dove I’Udc appoggia il Pdl.
SODDISFAZIONE senza esultanza tra le fila del centrodestra. Alla vigilia qualcuno sperava in una vittoria al primo turno di Gianni Lettieri, ma le ambizioni si sono infrante già alla prima proiezione dove è stato chiaro che l’industriale dovrà ancora giocare la sfida decisiva contro un avversario per la verità inatteso. Ma Lettieri si consola con il suo 38,5 per cento: «Il mio è un grande risultato politico che supera ogni previsione. Non sono deluso, non si poteva fare di più con dieci candidati in campo. De Magistris? E’ lo sfidante che volevo per il ballottaggio». E già tempo di alleanze al secondo turno. De Magistris avverte il Pd: «L’apparentamento non è automatico», risponde a chi — come il commissario provinciale del Pd Napoli, Andrea Orlando — dà per scontata un’alleanza. Lettieri punta a convincere il centro («Chiederò il voto a tutti i moderati e riformisti»), de Magistris — che ottiene 15 punti in più rispetto all’Idv e 10 rispetto alla coalizione che lo sosteneva — guarda non solo al Pd ma anche all’area dell’astensione massiccia che ha riguardato il 40% degli aventi diritto al voto.
La sfida di fine maggio, in ogni caso, chiude un’epoca. Dopo 20 anni il centrodestra potrebbe tornare a palazzo San Giacomo, mettendo così fine alla «roccaforte rossa» del Sud. Ma anche la vittoria di de Magistris segnerebbe una discontinuità forte rispetto al passato: non a caso Morcone aveva ottenuto l’appoggio di Bassolino e Cozzolino, match winner delle primarie. Non è bastato e di questo si parlerà a lungo nelle sezioni del Pd dove già ieri sera si era aperto il processo ai vertici nazionali e regionali per la scelta di Morcone dopo l’archiviazione repentina delle primarie su cui si erano addensati sospetti di brogli e compravendita
Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3414
- Login to post comments