L’ex pm batte l’ex prefetto (e il Pd)

di Luciana Matarrese da Europa, 17 maggio 2011

La delusione arriva coi primi exit poll. Poco più di un’ora dopo la chiusura delle urne, nella sala stampa allestita dallo staff di Mario Morcone il silenzio cala come una scure e azzera le speranze. La notizia che per il centrosinistra al ballottaggio con Lettieri andrà de Magistris, candidato da Idv e Federazione della sinistra, suscita più di qualche «vaffa…». Ma tant’è: l’ex prefetto, sostenuto da Pd e Sel, che Dagospia ha ribattezzato “Morconechi’ per sottolinearne la scarsa notorietà, dovrà farsi da parte. La sua corsa si è fermata prima di quella di de Magistris e ha portato a casa un numero di voti inferiore a quello delle quattro liste collegate al suo nome. Mentre dalla rete e dalle tivù rimbalzano le conferme dell’avanzata di de Magistris, riecheggiano le perplessità che nel Pd avevano preceduto, dopo il pasticciaccio brutto delle primarie annullate e il commissariamento del partito provinciale, la candidatura dell’ex prefetto. C’è chi, guardando a Milano, contrappone il piglio di Pisapia, «più tosto», a quello di Morcone, «oscurato da de Magistris, molto televisivo», e c’è chi cerca di salvare il Pd, «che comunque ha raggiunto un buon risultato», mentre il deputato Pd Andrea Sarubbi assicura il sostegno del partito all’ex magistrato. Un giornalista di una tivvù locale si aggira per la sala con aria incredula. «Abbiamo intervistato un sacco di gente per strada — dice — e tutti hanno dichiarato di aver votato de Magistris. Questo vuol dire che ha raccolto un voto d’opinione». I dati in arrivo da seggi confermano: l’eurodeputato dell’ldv ha spopolato anche in quartieri popolari considerati più vicini al Pd come San Giovanni. «Bisognava pensarci prima — sospira una dello staff di Morcone, sorriso tirato e sguardc fisso sul monitor del pc — ma si è deciso di fare diversamente». Ce l’ha coi dirigenti? Dovranno passare oltre quattro ore per vederli, i dirigenti regionali del Pd. Arrivano per prime le senatrice Teresa Armato e Maria Fortuna Incostante e il presidente regionale — non ché assessore uscente del comune di Napoli — Graziella Pagano. Poi, visibilmente pensierosi, Umberto Ranieri il vicesegretario regionale Domenico Tuccillo. La parola d’ordine è reagire sostenere de Magistris per battere Lettieri. In fondo, mormora qualcuno, il Pd ha altra scelta? In serata ecco Morcone, il segretario regionale Enzo Amendola e il commissario provinciale Andrea Orlando. «Non è una tragedia evidentemente i napoletani hanno ritenuto la candidatura di de Magistris più incisiva per il cambiamento di una città governata malissimo negli ultimi anni—dice Morcone, in polemica con la sindaca Iervolino —. Io in ticket o in giunta con lui? No, tornerò a fare il mio mestiere». E Europa che chiede se, alla fine, siano stati i napoletani fare le primarie, Amendola risponde: «In un certo senso sì, i voti raccolti da de Magistris lo confermano».

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=3411

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