Milano vicino all'Europa - Diamo i numeri (per non farci fregare)

Di Marco Di Salvo.
Da Notizie Radicali.

Meno due alla fine della campagna elettorale 'pubblica', anche se in realtà la campagna continuerà martellante, porta a porta, fino a lunedì alle 15. Allora è tempo di preparare gli anticorpi per il dopo, quando saremo sommersi da cifre e da giudizi sui risultati elettorali per tutti in qualche modo entusiasmanti o giustificabili. Per capire meglio come sarà andata, al di là dei grandi numeri della sfida tra i contendenti sindaco, è giusto recuperare qualche altra cifra. E questo anche per capire come sarà cambiata Milano rispetto a cinque anni fa. Se lo sarà, cambiata...

Nel 2006 Milano tornò a votare poche settimane dopo le elezioni che riportarono al governo nazionale Romano Prodi.

Anche in quell'occasione si presentarono ben più di due candidati (ben dieci) 'ma alla prova del voto solo due si sarebbero poi rivelati capaci di superare lo 0,2% di consensi e cioè la grande favorita, poi vincente, Letizia Moratti e lo sfidante di centro-sinistra ed ex prefetto della città Bruno Ferrante. Il risultato finale ci consegna una vittoria al primo turno, ma non entusiasmante, della candidata del centro-destra, con un 51,9% (353.298 voti validi) contro il 47,0% (319.823) del suo principale avversario, ma un'analisi più approfondita mostra che la Moratti è comunque capace di assicurarsi la maggioranza assoluta in tutte le zone di decentramento amministrativo di Milano, salvo la nona, che include nel suo territorio i quartieri per tradizione più 'rossi' e che è anche l'unica dove Ferrante riesce a prevalere, anche se solo per una manciata di voti. Quasi imbarazzante, invece, il divario di diciotto punti percentuali nel centro storico'. Già visto da qui lo scenario è cambiato: se i sondaggi avessero ragione, questa volta almeno quattro dei candidati a sindaco dovrebbero superare la soglia minima del tre per cento, riducendo già così le possibilità di una vittoria al primo turno (siccome i dati dei sondaggi non si possono dare, diamo una possibile quaterna per il Lotto: 47, 43, 6, 4. giocatevela e ditemi cosa avete vinto ;)).

Per quanto riguarda le liste invece 'la lista di Forza Italia, l'allora partito di Letizia Moratti, si rivela di gran lunga la più votata in città: percentuali superiori al 30% in tutte le zone della città, con l'Ulivo (Democratici di Sinistra + Margherita), secondo, che chiude a meno dieci e il capolista Silvio Berlusconi record di preferenze (53.297). La coalizione di centro-destra, in cui spicca anche il solido 8,6% di Alleanza Nazionale, riesce addirittura a ottenere un risultato migliore del suo candidato: 53,7%. Tra le altre liste possono avere un qualche interesse i risultati della Lega Nord, che delude le aspettative di molti suoi sostenitori con un 3,8% dovuto soprattutto al voto delle periferie, oppure l'UdC, che all'epoca era parte integrante del centrodestra mentre oggi costituisce la spina dorsale del terzo polo, con il suo modesto 2,4%, molto al di sotto della media nazionale del partito'. Confrontando questi dati con la successiva evoluzione del quadro politico si potrebbe senza sforzo sostenere che è impensabile un exploit del cosiddetto Terzo Polo, (visto che, ad esempio, anche negli anni successivi l'UdC è sempre rimasto a cavallo del tre per cento in città e si prevede che il contributo di FLI e ApI alla causa non sia particolarmente rilevante), che per il PdL scendere sotto il 35 per cento potrebbe essere un dato tutt'altro che positivo e che se la Lega supera il 10 fa solo il suo 'dovere' (elettoralmente parlando, visto i risultati degli ultimi anni). 'Infine il dato dell'affluenza: un 67,6%, pari in valore assoluto a 696.747 votanti su 1.030.616 aventi diritto. Dato sostanzialmente omogeneo in tutte le zone, ma largamente inferiore all'82% registrato alle precedenti comunali del 2001. Primo segnale di un declino progressivo della partecipazione elettorale dei milanesi che culminerà nello sconfortante 60,6% (solo 603.121 votanti) delle elezioni regionali dell'anno scorso'. E pochi pensano che possa aumentare domenica e lunedì prossimi, visto la desolante campagna elettorale di quest'anno. A meno che, oltre al contributo di Lui, non ci sia quello di Loro (di chi comincia a controllare sul serio il territorio anche nelle periferie milanesi, oltre che in quello delle città del mezzogiorno), per 'convincere' i riottosi cittadini ad andare ad esprimere la propria preferenza. Oramai, non ci resta che stare a guardare...

www.radicalisenzafissadimora.org

Fonte: http://www.radicalisenzafissadimora.org/2011/05/milano-vicino-alleuropa-diamo-i-numeri.html

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €