Sui Consigli Circoscrizionali

Già qualche tempo fa, prima della norma regionale che
prevede la riduzione dei consigli di quartiere, i Radicali
erano intervenuti sull’argomento con una posizione netta,
molto diversa dal coro generale: in una città di 36mila
abitanti, i consigli di quartiere non hanno senso e devono
venire aboliti.

Come già noto a tutti, la stragrande maggioranza dei fondi
destinati a questi organismi vengono assorbiti dalle spese
di funzionamento dei medesimi e le briciole che avanzano
alle circoscrizioni vengono utilizzati in gran parte per
organizzare momenti di aggregazione popolare o in altre
forme di assistenza. Lodevoli iniziative, di per se stesse,
ma i Radicali hanno seri dubbi che gli organismi
istituzionali debbano occuparsi di queste attività.

La soluzione del problema, secondo noi, è contenuta nell’
articolo 63 e segeunti dello Statuto Comunale dove si recita

” Il Comune riconosce ai cittadini, sia singoli sia riuniti
in forme associative che
esprimono a livello comunale e sovracomunale interessi ed
istanze di rilevanza sociale,
culturale ed economica, il diritto a partecipare alla
formazione ed all’attuazione delle sue
scelte programmatiche ed amministrative, promuovendo
l’esercizio di tale diritto secondo
le norme del presente statuto e dei regolamenti.

Si promuovano dunque libere associazioni di cittadini,
liberate dai vincoli e dagli schemi partitocratici dove,
chiunque ritenga di farne parte, potrà discutere
liberamente e proporre soluzioni riguardo i problemi e le
necessità del proprio quartiere.
A norma di Statuto, spetterà poi all’amministrazione
comunale garantire l’ascolto e la partecipazione delle
associazioni alle scelte di chi è al governo della
città.

Lorenzo Cenni
Segretario Associazione Radicale
Trasparenza è Partecipazione
Gorizia

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Fonte: http://www.marcogentili.org/gorizia/?p=1411

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