Libia/Tamoil: dichiarazione del deputato radicale Maurizio Turco

"L’ITALIA DECIDE DI NON CONGELARE I BENI DELLA TAMOIL
MA BASTA UNA VISURA CAMERALE DA 7,50 EURO PER
SCOPRIRE CHE E’ DI PROPRIETA’ DI TRE SOCIETA’
ALLE QUALI LE NAZIONI UNITE E L’UNIONE EUROPEA
HANNO DECISO CHE SONO CONGELATI TUTTI I FONDI"

Maurizio Turco deputato radicale e vice presidente vicario del Senato del Partito Radicale Nonviolento, ha oggi sollecitato in aula una risposta all’interrogazione con la quale si chiede un intervento urgente del “Comitato di sicurezza finanziaria” del Ministero dell’Economia e delle Finanze il quale, con la “comunicazione agli operatori” del 25 marzo ha tenuto a rendere pubblico che nessuna misura di congelamento stata adottata nei confronti della societ Tamoil Italia SpA. Eppure sarebbe bastato andare sul sito della Tamoil Italia spa per apprendere che al 100% della Oilinvest (Netherlands). E sarebbero bastato fare una visura catastale presso le Camere di commercio dei Paesi bassi alla modica cifra di 7,50 euro per apprendere che la Oilinvest (Netherlands) controllata al 100% dalla Oilinvest (Holdings) N.V., societ che ha sede nelle Antille olandesi il cui pacchetto azionario nelle mani della National Oil Corporation of Libya (70%), della Libyan Foreign Bank (15%) e della Libyan Arab Foreign Investment company (15%) : tre societ che a detta delll’Onu e dell’Unione europea sono “Controllate da Muammar Gheddafi e famiglia e potenziale fonte di finanziamento del suo regime.” e delle quali “Sono congelati tutti i fondi e le risorse economiche appartenenti, posseduti, detenuti o controllati”.
E’ preoccupante che il “Comitato di sicurezza finanziaria” non sia riuscito a fare due visure. Che, se avesse approfondito, avrebbe potuto anche arrivare a vedere che addirittura due societ presenti nelle antille olandesi, che avevano tra gli amministratori Mustafa Zarti, persona che Onu e Unione europea hanno inserito nella lista nera il 10 marzo per “Associazione stretta con il regime; vice capo esecutivo della “Libyan Investment Authority”, membro del consiglio della National Oil Corporation e vicepresidente della First Energy Bank in Bahrain.” Dopo 11 giorni hanno cessato la loro attivit, alla faccia del congelamento dei beni.
Chiediamo quindi che la Repubblica Italiana congeli immediatamente i beni della Tamoil spa e, cos come previsto dalle decisioni dell’Onu e dell’Unione europea, provveda a far fronte agli impegni presi prima del 5 marzo (tra i quali vi sono innanzitutto i contratti di lavoro, la messa in sicurezza della raffineria, il rispetto delle leggi sull’ambiente, nonch quelli che potrebbero derivare dalle attivit sin qui svolte a cominciare dai risarcimenti alle vittime provocate dalla Raffineria di Cremona) e prenda immediatamente contatto con le autorit preposte dell’ONU e dell’Unione europea nonch dei Paesi bassi per comprendere come sia stato possibile che Mustafa Zarti abbia potuto continuare ad agire nonostante il congelamento dei beni.
Ci sar tempo per capire con chi Mustafa Zarti ha trattato – e spartito - in Europa in questi anni.

Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1738

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