Raccolta firme contro la nuova schiavitù italiana degli extracomunitari
Lanciamo un appello affinchè si metta fine alla tragedia del lavoro nero dei clandestini e la loro esclusione dalla cittadinanza. In Italia sono 700 mila gli immigrati costretti a lavorare in nero, di questi almeno 500 mila, non avendo il permesso di soggiorno, sono sotto ricatto e senza alcun diritto. L’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione prevede il rilascio del permesso di soggiorno provvisorio per motivi umanitari e di protezione sociale, ovvero per quegli stranieri che si trovino in “una situazione di violenza o di grave sfruttamento” . Una procedura che può essere azionata non solo nei casi di contrasto dello sfruttamento della prostituzione, bensì anche – come ha chiarito la circolare del Ministero dell’Interno del 4 agosto 2007- in ambito lavorativo. Eppure l’articolo 18 è disapplicato se non addirittura violato dalle Questure, poiché il permesso di soggiorno provvisorio non viene quasi mai concesso per situazioni di sfruttamento in ambito lavorativo. Questa applicazione contra legem, oltre a delegittimare l’autorevolezza dello Stato, impedisce a migliaia di persone sfruttate e spinte verso la clandestinità di emanciparsi da una criminalità senza scrupoli. L’Italia per altro sta già violando gli obblighi derivanti dall’Unione europea per non aver attuato la direttiva rimpatri 115 del 2008 che doveva essere recepita entro il 24 dicembre 2010. Per questo riteniamo di enorme importanza e urgenza che il Ministero Dell’Interno:
•adotti tutti i provvedimenti necessari ad una corretta attuazione dell’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione, affinché le questure concedano il permesso di soggiorno temporaneo alle vittime di sfruttamento lavorativo, disponendo se necessario un’indagine amministrativa per comprendere i motivi di quanto accaduto sino ad oggi;
•convochi un tavolo istituzionale sul tema delle truffe commesse in danno degli immigrati nell’ambito della procedura di regolarizzazione prevista dal decreto legge n. 78 del 2009, promuovendo in tempi brevi l’introduzione di una normativa che permetta a questi stranieri di denunciare la truffa subita senza il pericolo di essere espulsi dal territorio italiano;
•emani una nuova circolare e, tramite essa, inviti le questure a concedere agli immigrati truffati in occasione della procedura di regolarizzazione prevista dal decreto-legge n. 78 del 2009 un permesso di soggiorno per attesa occupazione o per protezione sociale ex art. 18 del decreto legislativo n. 286 del 1998.
COME RADICALI ITALIANI E RADICALI MARCHE Ci appelliamo ai movimenti antirazzisti presenti in Italia e già impegnati su queste tematiche ad unirsi in una comune campagna nonviolenta che possa mobilitare le coscienze di molti italiani e degli individui che nelle istituzioni sono delegate a prendere i provvedimenti in questi giorni alla portata di Governo e Parlamento.
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