Confronto pubblico tra Ilaria Cucchi e Carlo Giovanardi
Mi è capitato, a fine di una lunga giornata, di trovarmi per avventura ad assistere al confronto pubblico tra Ilaria Cucchi e Carlo Giovanardi, autore di dichiarazioni discusse e discutibili sulla morte di Stefano Cucchi, nelle quali, sciacallando una morte orribile, ha voluto portare acqua al mulino della sua tesi ed affermare, in sintesi, che un tossicodipendente conduce una vita a rischio e quindi, se muore, si può almeno in parte dire che se la è voluta; cioè un tossicodipendente, per il solo fatto di esser tale, perde alcuni dei suoi diritti fondamentali alla integrità fisica e al rispetto della persona privata.
Più volte Giovanardi si è richiamato al dolore delle famiglie, e ai 500 morti che l'eroina, ha detto, produce in Italia ogni anno; c'è da dire che con Giovanardi bisogna stare attenti coi numeri, perchè, diciamo, li usa in modo tutto suo, proprio come se la matematica fosse una opinione. In questo caso, in effetti, i morti di eroina per anno, in Italia, si sono stabilizzati dal 2002 su circa 500.
Palesemente, però, Stefano Cucchi non è morto di overdose da eroina, ma di altro, e il fatto che l'avesse consumata, o perfino spacciata, non giustifica l'ingiustizia della quale è stato vittima; né fa bene il Sottosegretario ad usare la sua morte e le sue foto per fare del terrorismo ed affermare in televisione, nel pieno del suo ruolo - state attenti, ragazzi, chi si droga finisce così. Ci si augura che non parli di canapa, perchè mai essere umano si ridusse consunto per la canapa, ma di droghe quali ad esempio l'eroina.
I tossicodipendenti conclamati ed inguaribili di eroina vanno incontro ad una morte prematura, questo è vero, ma per la consunzione fisica che deriva dall' abuso prolungato; molte delle morti cosiddette da eroina, come le morti per overdose, per tagli e adulterazioni letali, per risse ed omicidi legati a merce non pagata, o, come nel caso di Cucchi, per morte naturale penitenziaria, sono dovute, più che all'eroina, alle politiche antidroga che Giovanardi sostiene, come le sosteneva Arlacchi, come da decenni ci propinano gli zar proibizionisti riempiendo di dollari, euri, valute asiatiche e di tutto il globo le tasche del narcotraffico, delle mafie, del terrorismo, della corruzione ecc.ecc.
La Svizzera è una nazione che, unica nella perseveranza dell'esperimento, ha sostenuto politiche diverse fino dal 1993; trovandosi così bene, rispetto al resto del mondo, che nel 2008 la popolazione ha decretato la continuazione, con referendum popolare, dopo 15 anni, del metodo della somministrazione controllata di eroina.
Il Portogallo, dopo 10 anni di depenalizzazione dell'uso personale di eroina, che viene trattato da una civile, e non penale, équipe di medici e psicologi, ha visto una netta riduzione delle morti correlate.
Quando Giovanardi parla del dolore delle famiglie, e lo urla scompostamente cercando di contrapporre 500 morti ad un morto solo, come se Stefano fosse dovuto morire per dar la vita a quei 500, mentre è la stessa logica errata quella che fa morire l'uno e gli altri, come se andare in televisione a fare questo genere di figure servisse davvero a mettere in guardia i giovani contro i pericoli dell'abuso e della dipendenza da eroina, come se i giovani non sapessero benissimo di che cosa è morto Cucchi, e perchè e come, mostra tutta la debolezza della sua falsificazione, falsa nelle premesse, falsa nelle conclusioni, falsa nel dolore e nella morte.
Fonte: http://antiproibizionistiradicali.blogspot.com/2011/03/confronto-pubblico-tra-ilaria-cucchi-e.html
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