NUOVA MORTE NEL CARCERE DI PESARO
Apprendiamo da Agenzie Stampa la morte di un altro detenuto all’interno della Casa Circondariale di Pesaro, fatto gravissimo che aggrava la già estrema situazione di stress vissuta dalla polizia penitenziaria e sottolinea la “tortura di Stato” che i detenuti delle carceri italiane sono tenuti a subire ogni giorno. Noi Radicali Marche non possiamo che continuare ad accusare la scellerata politica inerente alla giustizia che continua a ricercare “soluzioni spot” e si disinteressa dei nuovi emarginati: i detenuti. Ricordiamo che a fronte di una capienza regolamentare di 144 posti, la struttura ospita infatti ben 350 Detenuti (aggiornamento al 13 agosto 2010), più del doppio dei limiti legali. Per quanto riguarda gli agenti di polizia penitenziaria sono invece 169 in pianta organica, mentre solo 128 gli assegnati e 122 quelli effettivamente in servizio. La soluzione palesemente auspicabile a questo “blocco del sistema penitenziario” è una depenalizzazione dei reati come prostituzione, immigrazione e droga (dato che la maggior parte delle carcerate e dei carcerati si trova rinchiuso per queste condanne) ed un maggiore coinvolgimento della società esterna. Solo questo può aiutare oggi un ritorno alla legalità nelle carceri italiane e soprattutto nel carcere di Pesaro. Non servono ulteriori fondi, serve depenalizzazione e coinvolgimento della società.
Matteo Mainardi
Presidente Radicali Marche
Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2011/03/15/nuova-morte-nel-carcere-di-pesaro/
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