TAMOIL: INTERROGAZIONE DEL DEPUTATO RADICALE MAURIZIO TURCO

“LA RAFFINERIA E’ IN UNA HOLDING
CON SEDE IN UN PARADISO FISCALE”
Antille olandesi. L’onorevole Turco (Radicali)
presenta un’interrogazione al governo
(La Provincia del 13.03.2011)

Sette giorni fa l’Ue ha deciso di estendere il congelamento dei beni del regime Gheddafi anche alla Libyan investment authority (Lia) e ad altri fondi d’investimento libici. Da Cremona, i Radicali guidati da Sergio Ravelli, tornati ieri al mercato per scrivere un’altra puntata della loro lotta politica lunga 26 anni, mettono “in allerta” il governo, “perch la Tamoil Italia spa la holding italiana del Gruppo Oilinvest (Netherlands) BV, che ha sede in Olanda e fa parte del gruppo Oilinvest International NV, che ha sede nelle Antille olandesi, inserite dallo Stato italiano nell’elenco dei paradisi fiscali (decreto del ministro delle Finanze del 21 novembre 2001)”. “Il provvedimento della Ue sar sufficiente a congelare i beni? Con questo scenario del paradiso fiscale abbiamo dei dubbi”, dice Ravelli, che mostra l’interrogazione a risposta scritta presentata l’8 marzo scorso dal deputato Maurizio Turco al premier Berlusconi e ai ministri Tremonti, Frattini, Prestigiacomo e Sacconi, per sapere “come il governo intenda far fronte alle esigenze della citt di Cremona, dei cittadini e dei dipendenti della raffineria Tamoil, di fronte alla possibilit che la propriet libica, approfittando della situazione nel proprio Paese o dell’alto costo che avrebbe ristrutturare o riconvertire la raffineria, lasci alla citt una raffineria obsoleta che ha gi causato non pochi danni all’ambiente e alle persone, dipendenti innanzitutto”. E se il governo “non intenda congelare azioni e beni della societ Tamoil Italia spa anche al fine di poter avviare le opportune iniziative per la tutela dell’ambiente e della salute nell’area interessata”. Ma nelle premesse del documento che Turco, con i colleghi Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci e Zamparutti, evidenzia lo ‘scenario del paradiso fiscale’ e “come riportato dal giornale olandese Volkskrant il 26 febbraio 2011”, il fatto che “la societ Oilinvest stata sulla lista anti-terrorismo del Governo americano per 13 anni e, in effetti, il 14 novembre 1994 sono state inserite tra le altre, le societ Oilinvest, Tamoil Italia spa, Cremona Refinery, Italy (Libya), Tamoil Italia spa Milano, Tamoil Petroli Italiana spa”. Ravelli insiste sulla bonifica, “premessa indispensabile per un progetto strategico di rilancio”. Respinge l’accusa di pensare solo all’ambiente: “Noi pensiamo al futuro dei dipendenti della Tamoil da impiegare nella bonifica”. I soldi chi ce li mette? “Con la prospettiva di andare sotto processo (l’indagine gi chiusa sull’inquinamento, ndr) e approfittando della situazione in Libia, qui lasciano gli impianti obsoleti, i serbatoi che perdono”. I Radicali si rivolgono al premier: “Berlusconi, fatti dare i soldi dal tuo amico Gheddafi”. (Francesca Morandi)

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Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1729

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