Organizzare l'Interesse civile globale per la democratizzazione e smilitarizzazione di tutti i Paesi

Coalizione dell’interesse civile globale comune unito
per la democratizzazione e la libertà individuale in ogni Paese e per la smilitarizzazione universale:
per la pace, lo sviluppo, la prosperità e la libertà
unire la società civile contro gli interessi distruttivi (non civili): militari, tirannici e terroristici


“Utilizzate le vostre democrazie per aiutarci a ottenere le nostre”
Aung San Suu Kyi


“Si chiudano gli arsenali, sorgente di distruzione e di morte,
si riempiano i granai, sorgente di vita”
Sandro Pertini, socialista, partigiano, presidente della Repubblica Italiana


Le democrazie non fanno guerre tra loro, i popoli liberi vogliono sempre la coesistenza pacifica tra i popoli: se il Potere è controllato dal popolo (se c'è libertà di comunicazione tra gli individui), un Paese non riesce ad essere abbastanza ostile, non minaccia seriamente altri Paesi.

Le dittature, al contrario, hanno bisogno di Nemici (di loro comodo) per obbligare il popolo a solidarizzare con il Regime. Molte sono le false democrazie.

Se le tirannie scomparissero dal mondo, nessuno avrebbe alcun Paese Nemico, nessuno avrebbe bisogno di Forze Armate.

Le Forze Armate costano già abbastanza in ogni Paese in tempo di pace (tasse, risorse umane, terreni, risorse industriali, ecc.) costano molto di più, fino alla bancarotta, nei Paesi sotto tirannia. Le dittature sono sempre guerrafondaie e criminali, producono masse di profughi e sono sempre in guerra contro il proprio popolo.

In ogni Paese gli interessi civili, oltre alla popolazione coinvolta, sono la stragrande maggioranza, eppure sono subordinati a una piccolissima ma "schiacciante minoranza": la lobby militarista (militari, criminali, industria militare, terroristi).

I militaristi dominano ovunque per mezzo del "gioco delle parti": fino ad oggi è bastata l'esistenza di un qualunque "Nemico" per giustificare l'esistenza di Forze Armate di difesa, poi a loro volta quelle stesse forze armate saranno il pretesto per una corsa al riarmo dei vicini, e così via, in un circolo vizioso.

L'interesse civile comune, in quanto tale, non ha alcun potere, né organizzazione, né identità, né coscienza di sé.

Se fosse conosciuta (seriamente) l'idea di democratizzare tutti i Paesi per smilitarizzare tutti senza rinunciare a tutta la sicurezza (anzi!), se solo sorgesse e si diffondesse la coscienza di sé dell'interesse civile comune, maggioranza finora senza forma, forse scatterebbe ovunque la volontà politica di smilitarizzare tutti attraverso l'effettiva democratizzazione e libertà individuale in tutti i Paesi.

Se tutte le dittature di oggi diventassero democrazie, se tutto il mondo fosse di Paesi liberi e democratici, tutti i Paesi del mondo avrebbero intenzioni pacifiche, non ci sarebbero Paesi nemici da cui qualunque Stato dovrebbe difendersi, quindi ogni Paese potrebbe sciogliere le proprie Forze Armate e risparmiare questi immensi sprechi improduttivi o distruttivi di tante risorse (uomini, tempo, capacità tecniche o organizzative, dedizione, denaro, rifornimenti, edifici, veicoli, carburanti), lasciando che siano utilizzati dalla libera iniziativa civile. Inoltre la maggioranza civile di ogni Paese troverebbe molti vantaggi da una vera globalizzazione, una piena libertà di circolazione delle merci, delle idee, degli Individui.


Quale democratizzazione

La democrazia non si esporta: bisogna fare in modo che i tiranni non continuino a impedirne la crescita nei propri Paesi. La democrazia non si impone con scontri armati, si deve dialogare con ciascuno, con modalità appropriate, permettendogli di capire la propria convenienza della democrazia e della libertà, nel suo privato (e non solo materiale) interesse.

Vogliamo che ogni Paese autoritario diventi democratico e libero senza bisogno di interventi esterni, e magari pacificamente.

Bisogna almeno smettere di esportare l’antidemocrazia, di esportare così massicciamente tutte le forme di sostegno alle tante tirannie e dittature nel mondo.


L’Interesse Civile del Mondo

Come tutti sanno le spese militari sono improduttive. Nel migliore dei casi.

A chi importa se ogni fabbrica di armi elimina fisicamente o no i numerosissimi clienti potenziali di tutte le altre aziende, vicine, lontane o adiacenti? Le corse al riarmo impoveriscono le popolazioni direttamente coinvolte, ma di conseguenza tale riduzione di ricchezza e di clienti nel mercato provoca contrazioni recessive in ogni settore civile degli stessi Paesi ed altri Paesi. Quanto è importante liberarsi della presunta necessità della difesa militare? Non è forse un interesse comune al capitalismo civile e alle alternative non capitaliste, quello di eliminare la parte più distruttiva (militare) dello statalcapitalismo? Non è urgente misurare e monitorare i danni locali, ovunque, e globali delle spese militari?

Gli interessi civili di ciascun Paese sono completamente inclusi nell’interesse civile globale, dei quali ne rappresenta sintesi, sinergia e destino comune.

In ogni Paese sterminati pezzi di interessi civili vivono nella più completa inconsapevolezza della più acuta, viva e attuale contrapposizione tra interessi militaristi e interessi della civiltà, quello che gli manca è uno straccio di consapevolezza (di sé, della Storia, dell’attualità e dei rischi più imminenti), di informazione, di organizzazione magari globale.

L’interesse civile globale è

Fonte: http://www.radicalicaserta.com/index.php?option=com_content&view=article&id=188:organizzare-linteresse-civile-globale-per-la-democratizzazione-e-smilitarizzazione-di-tutti-i-paesi&catid=1:legalita-e-trasparenza

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