Le scelte scellerate di questa politica che ignora la scienza
Le scelte scellerate di questa politica che ignora la scienza
Quando la politica tratta male la scienza, sono guai per la scienza, ma anche per la politica.
Ce ne accorgiamo quando i media levano all'unisono il coro su quante risorse e vite umane si sarebbero risparmiate (e si risparmierebbero per il futuro) se solo fossero ascoltati gli scienziati della terra, insieme ad architetti, ingegneri e urbanisti, e fossero realizzati gli investimenti necessari per mettere in sicurezza intere popolazioni a rischio sismico in Italia. Ma le scelte della politica, e degli stessi media del resto, sono assunte con la logica del brevissimo termine e dell'accumulo immediato di influenza e potere. Il contrario di quanto esigerebbero delle politiche di investimento basate su precise analisi costi-benefici per le nostre generazioni e quelle future.
Il risultato è un deterioramento della credibilità istituzionale, in un circolo vizioso deleterio, che è urgente spezzare.
La crisi delle "democrazie" - sulla quale Marco Pannella suonò l'allarme - è oggi un fatto evidente, con il ritorno di nazionalismi e populismi illiberali persino in Europa e negli Stati Uniti. Una democrazia liberale non può vivere senza affermazione del diritto a conoscere la realtà dei fatti, a discutere le diverse proposte per poi deliberare e valutare i risultati delle scelte. Democrazia e scienza si fondano entrambe sul metodo empirico, rifuggendo ogni dogma. Per arginare la crisi democratica dobbiamo rafforzare la scienza, la libertà di ricerca e di accesso ai suoi benefici, superando i proibizionismi e investendo risorse.Se non lo faremo, la ricerca si sposterà nei Paesi autoritari, privi di controllo democratico e legalità, provocando così la sconfitta delle democrazie nella competizione globale.
L'Associazione Luca Coscioni (soggetto costituente del Partito radicale) è in prima linea nella promozione della libertà di ricerca: staminali embrionali e modifica del genoma animale e vegetale; libertà nel concepire nuova vita, nel curarsi e nel morire; diritti delle persone disabili, eliminando le barriere e rinnovando gli ausili rimborsabili; trasparenza e merito nel finanziare la scienza. In Parlamento, nelle aule di tribunale, diamo forza politica a quel diritto alla scienza che è parte integrante dei diritti umani fondamentali. Questi i temi centrali del XIII Congresso dell'Associazione Luca Coscioni"In difesa dello Stato di diritto democratico? Libertà e scienza!" che si terrà a Napoli dal 30 settembre al 2 ottobre.
Pochi giorni prima del Congresso, ci recheremo all'Onu di Ginevra per presentare un rapporto sulla situazione in Costa Rica, dove la fecondazione assistita è tuttora vietata, e per proporre alle delegazioni Nazionali il rafforzamento del monitoraggio e del rispetto del diritto alla libertà di ricerca scientifica a livello mondiale, sia per i ricercatori che per i cittadini che vogliono beneficiare dei risultati della ricerca.
Il Congresso di Napoli convocato con i co-presidenti dell'associazione Mina Welby, Marco Gentili e Michele De Luca, sarà l'occasione decidere gli obiettivi per il 2017, dalle nuove frontiere della ricerca genetica (la tecnica di modifica genetica CRISPR-CAS9) all'esito del dibattito parlamentare sull'eutanasia, passando per la difesa delle conquiste ottenute, ad esempio sulla fecondazione assistita.
Il metodo è sempre quello di portare ogni singola storia nel cuore della politica. Per questo, la presenza di ciascuno è importante. Democrazia e scienza si fondano sul metodo empirico, rifuggendo ogni dogma. Per arginare la crisi democratica dobbiamo rafforzare la scienza.
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