Qual è la politica estera ed europea italiana?
Ho molta fiducia nell’attuale Ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, che ho sentito direttamente inequivocabilmente condividere la battaglia del Partito Radicale per il diritto umano e civile alla conoscenza e la transizione alla democrazia, visti come unica alternativa praticabile ad una politica transnazionale che sembra avere perso ogni parvenza di visione strategia e complessiva, fra gli Stati Uniti indeboliti e con una politica prevalentemente isolazionista, e tentazioni ad un uso della forza come se potesse da solo rimediare alle tante crisi aperte.
In questo quadro mi chiedo quale sia oggi veramente la politica estera (ed Europea) del Governo italiano, perché le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Renzi in merito mi appaiono molto spesso frutto di una politica estera erede di quella ambiguità filo-araba che mi riporta agli anni di Andreotti e del “lodo Moro”, più che di una chiara visione della situazione e delle necessità.
Renzi solo una cosa ha detto chiara: che ritiene la guerra di cui parla Hollande non idonea. Concordo, ma occorre anche una pars costruens per costruire una alternativa politica, e penso che questa sia la campagna del Partito Radicale Nonviolento. Che però per segnare un passo avanti necessario avrebbe bisogno che fosse fatta subito propria dall’intero Governo in sede ONU la proposta sul diritto umano e civile alla conoscenza. Oltre al rilancio dell’autentico federalismo in ogni ambito contro le crescenti utopie (tragiche) nazionaliste.
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/qual-la-politica-estera-ed-europea-italiana
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