Più di centomila coppie in fila per avere un bimbo "Anche due anni di attesa"
Più di centomila coppie in fila per avere un bimbo "Anche due anni di attesa"
Quotidianamente ci misuriamo con le storie di ostacoli e difficoltà di chi ci scrive per chiederci aiuto a cercare un centro che non abbia liste d'attesa indicibili, per farci domande sui rimborsi della prestazioni, per domandarci perchè non ci sono donatori o semplicemente perchè l'iter è così lungo ed infinito per poter diventare genitori. Per noi sono storie che appartengono alle singole persone che ci scelgono come interlocutori, ma dietro ci sono numeri impressionanti che non si possono trascurare.
Sono più di centomila le coppie che cercano un figlio grazie alla scienza, costrette a risparmiare ad emigrare verso nord per reali72are il loro sogno. Pronte ad affrontare un faticoso viaggio burocratico, armate di infinita pazienza. Perché l'attesa prima della fecondazione assistita può andare dai tre mesi della Toscana ai due anni e mezzo della Sicilia, dai dieci mesi della Lombardia ai tredici del Piemonte dove all'ospedale Sant'Anna ci sono 600 donne in lista di attesa, dai 9 mesi della Liguria dove seicento donne ogni anno emigrano, ai 15 del Veneto.
Sono un esercito in continua crescita gli infertili per malattia, età o per motivi che neppure i medici hanno saputo definire. Lo testimoniano i dati ufficiali: se nel 2005 erano 45.519 le coppie trattate con la fecondazione assistita, nove anni dopo erano passate a ben 70.589. E ora, stimano gli esperti, superano le centomila coppie, comprese le ottomila che prima andavano all'estero per la fecondazione eterologa.
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Per tutti, alle spalle anni di attesa sognando un bambino e spesso un viaggio verso nord. Da Roma in giù i centri pubblici sono infatti pochissimi, quelli convenzionati scarsi e cosi per una fecondazione assistita in tempi utili molti finiscono per rivolgersi ai privati dove si spendono dai tremila euro in su a tentativo. Mentre in regioni come Toscana o Emilia si pagano circa 500 euro di ticket o secondo la fascia di reddito. Qui, dove i centri pubblici accettano pazienti da fuori regione, emt gra in massa chi non ha soldi e tempo da perdere. Un pellegrinaggio della speranza continuo verso Firenze, Cattolica, Bologna dalla Sicilia, dal Lazio, dalla Campania o dalla Puglia.
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"Da noi a Careggi oltre la metà delle 790 fecondazioni è stata fatta su pazienti di fuori, questo forse perché già dal 2000 questa tecnica era stata messa in Toscana nei livelli di assistenza. Per una prima visita si aspetta fino a gennaio'", dice Maria Elisabetta Coccia, primario del reparto Pma dell'ospedale fiorentino.
Stessa situazione a Cattolica: metà delle 800 coppie trattate arriva da altre regioni che però, ultimamente, si rifiutano di pagare la trasferta. "Da anni i governi promettono di mettere la fecondazione nei i livelli essenziali di assistenza e invece nulla. Farsi un menisco è previsto nei lea, un figlio no, come se fosse un lusso", accusa Carlo Bulletti primario Unità riproduzione dell'ospedale Cervesi.
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