Non c'è Stato di diritto a Guantanamo Bay
Poche ore prima della storica visita del Presidente Obama a Cuba, nel mezzo della celebre trasmissione della HBO Real Time with Bill Maherde, Suor Simone Campbell, direttrice esecutiva di NETWORK – associazione cattolica leader nel movimento globale per la giustizia e la pace e la trasformazione economica e sociale negli Stati Uniti - ha denunciato l'assenza di "Stato di diritto" nel trattamento disumano riservato ad alcuni detenuti a Guantánamo Bay.
La vicenda di Guantánamo rappresenta infatti un “legal black hole” per alcuni giuristi americani, un buco nero della (e nella) legalità in cui i detenuti non hanno avuto modo di affrontare un regolamentare procedimento giudiziario.
La Campbell si è espressa anche sull'immigrazione clandestina contro l'espulsione di genitori con figli minori di cittadinanza statunitense, rivendicando per tutti “il diritto di rimanere”.
Un intervento che riporta l'attenzione sul significato politico del corpo e del luogo e c'interroga fino a che punto un potere dello Stato, qui in particolare l’esecutivo, possa intervenire sulla sfera dei diritti soggettivi per soddisfare “una straordinaria emergenza ai fini della difesa nazionale”, mostrando oltremodo come sia attuale e necessaria la campagna transnazionale del Partito Radicale per il diritto alla conoscenza contro le ragion di Stato: per la difesa dei diritti civili e politici universali, per intervenire e bilanciare i meccanismi di sorveglianza e controllo, per la formazione di una cittadinanza globale e democratica.
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/non-c-stato-di-diritto-guantanamo-bay
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