La morte del detenuto nel carcere di Siano rende evidente l'urgenza del garante
In Calabria urge istituire (e subito nominare) il garante regionale dei detenuti. La morte di Michele Rotella nell'ospedale di Catanzaro dove era stato trasportato d'urgenza il 27 febbraio dal carcere Ugo Cairdi di Siano rende palese la gravità delle condizioni in cui versano le carceri calabresi dove, oltre ad essere privati della libertà, viene meno anche il diritto alla salute.
La situazione igienico sanitaria riscontrata durante l'ultima visita fatta il 29 dicembre, era molto precaria. Oltre ai letti a castello a tre piani che, in alcune celle, erano pure occupati, oltre alle docce multiple con muffa, la problematica che più emergeva evidente per le oltre 570 persone detenute eran proprio le precarie condizioni igienico sanitarie: 45 detenuti tossicodipendenti di cui otto in terapia con metadone, 125 casi psichiatrici di cui 45 in terapia con ansiolitici, 39 detenuti affetti da epatite C e quattro sieropositivi.
Ora, dalla stampa locale, apprendiamo che negli ultimi giorni Rotella accusava i malori "tipici delle enteriti" e che la gravità del problema è stata sottovalutata. Pare infatti che il Rotella sia morto per un'infezione da batterio clostridium difficilis il cui sviluppo è associato all'esposizione eccessiva ad antibiotici e che si trasmette facilmente da persona a persona per via fecale-orale. Nell'attesa che si istituisca il garante dei diritti dei detenuti, viene da chiedersi se intanto si stia aspettando che scoppi un'epidemia per mettere in sicurezza le carceri.
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