La Francia prova a fare la "buona scuola". Laica

La Francia prova a fare la "buona scuola". Laica

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17 Ott 2015
Marco Cappato

Tempo di lettura: 3 minuti

E' forse l`unica scelta di governo in risposta agli attacchi terroristici di Parigi di 9 mesi fa. Certamente è l`unica misura che non punta sugli apparati di sicurezza e militari. In Francia, l`"insegnamento morale e civico" è nel programma dell`anno scolastico 2015-2016.

I sindacati facevano resistenze, ma il ministro Najat Vallaud-Belkacem ha risposto che la "grande mobilitazione della scuola per i valori repubblicani" non poteva attendere. In totale, lungo l`arco del percorso formativo ciascun ragazzo frequenterà 300 ore di lezione in materia. L`accento è posto sulla laicità, definita come "libertà di pensare e di credere o di non credere". Le quattro "culture" morali e civiche nelle quali si articolano i programmi sono: la sensibilità (comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri), il diritto e le regole (il senso delle regole e del vivere insieme), la valutazione (il pluralismo delle opinioni) e infine il coinvolgimento (il principio della comunità dei cittadini).

Il successo dell`iniziativa non è scontato. Ogni operazione nazionale di tale portata è a rischio burocratizzazione statalista ed eccesso di zelo. Fa discutere in particolare l`idea che le famiglie debbano firmare una carta della laicità. E se qualcuno non firma? Il ruolo delle regioni nello spazio pubblico è questione esplosiva in un Paese che vieta l`ostentazione dei simboli religiosi ma non sa come invertire la tendenza alla marginalizzazione economica e sociale delle periferie delle grandi città.

In generale, il confine tra formazione su principi di libertà e indottrinamento su valori di omologazione può divenire labile e il fantasma dell`etica di Stato è in agguato. Proprio la storia della Francia insegna come i grandi ideali di libertà, uguaglianza e fraternità possano essere usati per giustificare violenze giacobine o illusioni di grandeur nazionalista. Lo storico Claude Lelièvre, sentito da Le Monde, difende i nuovi programmi, che puntano «a una laicità di coscienza, di convinzione, e non di regolamentazione o di prescrizione».

C`è davvero da augurarsi che abbia ragione, ma, in ogni caso, il governo francese ha dato prova di un coraggio che sarà prezioso per l`Europa e non solo. La Francia commetterà errori, registrerà alcuni fallimenti nelle realtà più difficili, in particolare se si illuderà di far risorgere a scuola la sovranità assoluta che lo Stato nazionale ha perso in ogni campo. Ma, imparando da errori e fallimenti, si potrà costruire una strategia di lotta alla violenza e all`intolleranza basata sulla forza della conoscenza e della cultura: una lotta tanto più efficace quanto più coinvolgente sul piano transnazionale, in collaborazione con i governi non dittatoriali sull`altra sponda del Mediterraneo.

Ci vorranno molti anni e diverse correzioni di mira, che probabilmente obbligheranno la Francia a ibridare il modello della laicité! con quello della religious freedom all`esperimento francese statunitense, dove l`interazione tra religioni e società è lasciata più libera, ma senza le derive parastatali e concordatarie all`italiana. È proprio dall`Italia che dovrebbe arrivare un segnale di attenzione immediata all`esperimento francese.

Nonostante un crescente successo mediatico e dunque politico della xenofobia militante, la scarsa ghettizzazione dei migranti e il policentrismo della società italiana hanno tenuto il problema entro limiti ancora governabili. Ma il dibattito sulla "buona scuola" è rimasto dibattito di riorganizzazione dell`offerta scolastica nella redistribuzione dei poteri tra gli attori in campo, in particolare lo Stato centrale, gli insegnanti e i sindacati.

È tempo che all`ordine del giorno cì siano i programmi, e in particolare la "società aperta" come programma da costruire pazientamente, a partire dalle aule scolastiche fino ad arrivare a una conversione della cooperazione internazionale verso il bene materiale della conoscenza.

http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/la-francia-prova-fare-la-buona-scuola-laica

Fonte: http://www.associazionelucacoscioni.it/rassegnastampa/la-francia-prova-fare-la-buona-scuola-laica