La forza nell’unione di cose diverse
La sintesi giornalistica della bella e ricca Assemblea del Partito Radicale Non violento, Transnazionale e Transpartito, che si è svolta lo scorso fine settimana, non ha reso minimamente la realtà molto più complessa del mondo radicale. La rappresentazione esterna dei "radicali divisi e litigiosi"... perché non c`è Pannella e la soluzione interna dei "radicali che devono stare uniti"... perché non c`è Pannella, sono entrambe senza consistenza e valore politici.
Litigi e divisioni hanno sempre connotato la storia radicale in presenza e nonostante Marco, il quale ha sempre ritenutole scissioni un processo fisiologico che non va contrastato, semmai assecondato, in quanto evolutivo e creativo di qualcosa di nuovo e più adatto, come avviene nei processi naturali. Il fatto è che non si fa il Congresso perché il Partito Radicale non è vissuto come un`unione di cose diverse, un tutto che noi costituiamo e da cui siamo costituiti, ma come una roba che si vuole ridurre a unità e magari "assorbire", come non vorrebbe Giordano Bruno.
L`esempio sempre vivo di Marco Pannella - non solo la sua testimonianza- la sua visione d`insieme e il modo in cui, nella durata, è riuscito a dar corpo a idee, lotte e obiettivi, sono il nostro patrimonio politico. È un patrimonio essenzialmente immateriale, che attiene all`essere e non all`avere. La roba, gli averi si possono anche ereditare e, quindi, consumare; l`essere, il modo d`essere, no.
Estratti dall'articolo di Sergio D'Elia La forza dell'unione delle cose diverse pubblicato sul quotidiano l'Opinione, 28 aprile 2016
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/la-forza-nell-unione-di-cose-diverse
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