Così scrive un detenuto a Marco Pannella (dalla lettera integrale inviata da Rita Bernardini al DAP)

11/05/2016

1) sono stato arrestato per un definitivo di cui mi accusano di una minaccia di cui giuro sui miei figli che non ho minacciato nessuno [e vabbè, opinerà qualcuno… dicono tutti così, tutti innocenti!]
2) il giorno 16/12/2015 entro per la prima volta in carcere a Secondigliano poi il 14/01/2016 sono stato trasferito nel carcere di Catanzaro [ah, ecco, la territorialità della pena va a farsi benedire, visto che il detenuto è della provincia di Napoli]
3) il detenuto scrive al DAP e al Magistrato di Sorveglianza chiedendo un avvicinamento alla famiglia [ha una figlia di 4 anni e sua madre è appena stata colpita da un ictus]
4) il 30 aprile il DAP risponde, ma lo sventurato viene trasferito a LIVORNO in osservazione psichiatrica [avete presente l’affettività che secondo l’Ordinamento penitenziario non può essere negata ai detenuti?]
5) il nostro amico si dispera perché lì a Livorno ci sono persone con problemi psichiatrici e pericolosi “ma io non ho questi problemi, ho solo un po’ di depressione perché è la prima volta che sto in carcere e non vedo mia madre da mesi. Del resto non ho mai dato problemi da quando sto in carcere; L’UNICO PROBLEMA È CHE OGNI TANTO MI VIENE DA PIANGERE pensando a quello che mi è capitato e per il motivo che non vedo mia madre e mia figlia perché sto lontano e non possono affrontare il viaggio” [Sigh]
6) “Come posso guarire qui da questa PICCOLA DEPRESSIONE? Qua mi tengono chiuso 24 ore su 24 senza andare all’aria, poi in cella non c’è niente, è tutta sporca, non c’è l’acqua calda, non c’è un fono per asciugare i capelli, poi non mi hanno dato le mie cose personali per cui non posso lavarmi e cambiarmi; non mi danno un po’ di detersivo per pulire la cella e non posso farmi una camomilla e neanche un caffè. Ripeto, non ho mai dato motivo di essere un ragazzo pericoloso”.
7) “Dott. Pannella vorrei tanto farmi una doccia ma non posso, vorrei tanto socializzare con qualcuno e non posso. Perché tutto questo abuso? Vengo trattato come un terrorista e pure ero incensurato, ho sempre lavorato e per qualcuno che mi accusa di cose che non ho fatto mi trovo in carcere” […] Mi aiuti a mandare qui qualche Commissione per vedere in quali condizioni mi tengono e di potermi aiutare a farmi avere un avvicinamento in Campania.

Estratti e  note di Rita Bernardini dalla lettera integrale del detenuto inviata al DAP al responsabile trattamento dei detenuti, al Capo e al vice Capo del DAP.  Su Facebook rende noto che se non riceviamo (io e il detenuto) risposta entro tre giorni, agirò di conseguenza, con il metodo della nonviolenza radicale

http://www.radicalparty.org/it/content/cos-scrive-un-detenuto-marco-pannella-dalla-lettera-integrale-inviata-da-rita-bernardini-al-

Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/cos-scrive-un-detenuto-marco-pannella-dalla-lettera-integrale-inviata-da-rita-bernardini-al-