Conoscenza e Controllo

27/05/2016

In politica, come in altri ambiti di pubblica rilevanza, la comunicazione a fini di propaganda assume un ruolo sempre più centrale e, al contempo, i cittadini sembrano sempre meno pronti a rilevare le inesattezze così veicolate. Pertanto, quando essa arriva al punto di mistificare il diritto, e non soltanto, è importante l’opera di chi provvede a rimarcare quei paletti che non possono essere superati.

Con riguardo al referendum che Magi propose mesi fa sulla partecipazione di Roma alle Olimpiadi 2024, Malagò e Montezemolo ne dichiararono non solo l’inopportunità, ma altresì l’inammissibilità. La “democrazia dal basso” venne così svilita due volte: negandone la valenza quale metodo di decisione, nonché disconoscendo l’esistenza degli strumenti giuridici che consentono di realizzarla. Invece, l’art. 6 del Testo Unico sugli enti locali prescrive che lo Statuto del comune e della provincia stabilisca “le forme della partecipazione popolare” all’amministrazione locale. Il successivo art. 8 precisa che nello Statuto “devono essere previste” forme di consultazione popolare, con espresso richiamo ai referendum. 

Infine, l’art. 10 dello Statuto di Roma Capitale, intitolato appunto “Referendum”, dispone la relativa procedura da seguire. Ora che la Commissione per i referendum ha dichiarato ammissibile il quesito referendario proposto dai Radicali sulle Olimpiadi del 2024, opportunamente Magi dedica la decisione a chi si era espresso in senso opposto anche in sedi ufficiali (CIO): l’informazione fornita erroneamente espone l’Italia a una pessima figura internazionale. Soprattutto, è con lo stesso (scarso) livello di approfondimento che si pretende di assumere decisioni concernenti l’impiego dei denari dei contribuenti, negando loro di “conoscere per deliberare”?

http://www.radicalparty.org/it/content/conoscenza-e-controllo

Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/conoscenza-e-controllo