I centocinquanta anni dalla nascita di Benedetto Croce

08/03/2016

In sordina, distratte, occasionali, le commemorazioni per i centocinquanta anni dalla nascita di Benedetto Croce (1866-1952): “Benedetto Croce, chi era costui?”, qualcuno avrà almanaccato, come  Don Abbondio dinanzi al nome del filosofo Carneade. Di Benedetto Croce e del suo pensiero noi invece, e non solo per ragioni anagrafiche, conserviamo lucida e interessata cognizione.

A nostro avviso, il pensatore abruzzese-napoletano resta tra le più significative personalità del secolo scorso, e non solo italiane. In questi giorni viene celebrata, con gran frastuono mediatico, un’altra figura di spicco nel panorama intellettuale del nostro paese. Pensiamo che il paragone tra i due non sia nemmeno possibile, l’ascendente culturale di Croce non ebbe mai alcunché di mediatico: per conoscere il suo pensiero - e soprattutto per capirlo - è stato sempre necessario uno sforzo di attenzione, di applicazione, perché le sue radici affondano fino alle meditazioni sulla storia di Gianbattista Vico (il Vico anti-Cartesio come Croce fu anti-Enriquez o anti-Einstein).

E così per quel che riguarda i temi dell’estetica, dell’etica e della politica. La sua dialettica dei distinti è e sarà sempre alla base di ogni riflessione autenticamente liberale, lontana dall’olismo e dal continuismo come anche dai populismi che oggi infestano la scena politica e civile, non solo in Italia. A lui dobbiamo - infine - l’intuizione, drammatica ma insostituibile, della “religione della libertà”. In un’epoca di crisi dei sistemi democratici e liberali tenere alta la fiammella di questo straordinario pensiero è doveroso e necessario.

 

Foto: Benedetto Croce 1949 © Herbert List/Magnum Photos

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Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/i-centocinquanta-anni-dalla-nascita-di-benedetto-croce