Testo per una petizione che indigna ma di utilità generale?
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Facebook non mi piace tanto, ma può essere utile alla circolazione delle idee.
Questo il testo di una possibile causes su facebook.
Da un’idea di K.R. (che indigna ma che avrebbe pure senso), la proposta per l’impunità per Berlusconi, a che si ritiri a vita privata (avendo ottenuto quello che più sembra preoccuparlo ed interessarlo).
Grazie K. R. cameriera dell’illuminazione.
Non è la versione definitiva.
Causes – La petizione per una possibile Impunità (che pure indigna)
Propositiva, perentoria, intrigante, implorante, provocatoria.
La finalità a che non abbia più a portare lo Stato in vacca.
A disostruire dal colesterolo le arterie della nazione al flusso vitale?
Se ti ripugna e disgusta, ma se la firma vomitare lo devi... (da un’idea di K.)
Siamo come un cesso intasato da gli altrui giorni del peccato, perduranti, insistenti, pure onnipresenti, ormai come insostenibili?
Il flusso vitale alla nazione come ostruito dal barbaro Colesterolo che impedisce una vita normale, ora come dannata e indignata per ossessione, parte notevole della cittadinanza occupata su cazzi e controcazzi e schiamazzi?
Saddam Hussein, gli si voleva offrire l’esilio? (andata male e qualcuno sa pure perché)
A Gheddafi, proposte, insinuazioni che a noi cadono dai giornali, di esilio pur di placare lo scontro armato e le vite umane a salvare?
Pentiti di mafia, terrorismo, collaboratori di giustizia e reato non contabilizzato, messi sotto protezione, il costo elevato che d’inaccettabile sa, ma volto a portare giustizia, verità, l’accertamento di fatti e responsabilità e per quanto sia stato fatto... al programma, il reo ammesso e favore concesso?
Antonio Savasta, terrorista, 17 omicidi sulla coscienza (come da occhiello tanti anni fa sui giornali), fregato e preso e disponibile a raccontare tutto pur di...
Perché non Silvio Berlusconi?
Questo problema che, se non è tumore alla italiana situazione, certo di Colesterolo sa come?
Impunità concessa, altresì a consegnare, allo Stato, ai suoi cittadini, la ripresa della vita che era, accettabile, vivibile, ai fini di una consapevole e possibile esistenza e non più di sola mera sopravvivenza? (nel maleodorante concetto d’atmosfera)
Interessato il fine: a che lo Stato non vada a puttane, con sincero rispetto parlando per le signore puttane che, si presume, non tutte si concederanno nel vendere anche l’anima, come altri sanno fare altrove (efferate aule parlamentari, per esempio?)
Siamo liberi pensieri più che sconcertati e come in conclamata Disperanza, ora?
Siamo gli incazzati neri troppo educati per essere sinceri?
Che pensare che di una persona che lacera e dilania e tormenta e di tutto il tumulto interiore?
Mente? Ha mentito?
Nel recente caso di una giovane ragazza marocchina, pare probabile abbia mentito e spergiurato e mentito.
Probabile, anche se non certo, che tutti lo vorremmo sapere com’è.
L’uomo è innocente fino a prova contraria, ma quando quest’uomo blocca ed inibisce la vita alla nazione e senza nemmeno poter sapere se innocente o colpevole sia di quanto gli si addebita?
Più che un nuovo e possibile caso Dreyfuss (tale per l’ampiezza delle divisioni, dei contrasti e del riverbero sulla vita pubblica e Affaire vero e proprio per la commistione di particolari vari con problematiche generali)...
Più che Dreyfus qui siamo alla barzelletta che se la ride della realtà e dei suoi abitanti?
Il problema politico del politico (se ben motivato il nostro sospetto del suo mentire): quante altre volte, quando e con quale rilevanza, quante volte ha già mentito nel suo politico passato?
Il fottersene e non fare niente, non uno sforzo decente nel diradare le ombre che lo avvolgono e lo cingono d’infamia, il non aiutare la verità a venire fuori, la negligenza nell’attenuare le turbolenze che in politica come in sede legale lo vivono?
Il farsi scudo con ogni putridume possibile?
E se hai mentito... quando e quanto hai mentito?
Sei entrato davvero in politica e per questo... o in politica ci stai per difenderti meglio e, nello sguazzare nel fango...
Perché come da tuo comportamento, un malmostoso potrebbe pensare che pure su quello, vero?
Dunque, tu credevi fosse veramente la nipote di Mubarak?
Fosse vero, uno potrebbe pensare: ma... questo, è un coglione?
Lo fossi, dopotutto il male minore.
Purtroppo, la verità potrebbe essere altra e diversa: forse che... hai mentito?
Si può dire onesto e di più il politico che arriva a sacrificare se stesso, i suoi interessi, il suo bene al bene comune, alla funzionalità dello stato, al generale fluire della vita che verso il mare scorre e poi non si sa davvero dove, onesto l’uomo, d’animo retto e nobile e degno di nota e di vivo ricordo nella più generale memoria della vita dello Stato.
E come giudicare il politico che forse arriva a sacrificare il bene comune e le pubbliche funzioni nel loro esercizio, il loro corso, la vita normale del cittadino, a prescindere dalle sue opinioni, a subordinare il tutto ai suoi personali interessi, incapace ed inetto nella sua facoltà di distinguerli da quelli collettivi? In questo, pure decisamente caparbio, vero?
Se non il senso dello Stato, il senso del suo tornaconto?
Il proprio dannato fottuto squallido, forse non proprio miserabile, ma personale interesse occludente quello di più ampia portata e vitale al senso generale?
Per favore, ti vuoi togliere dalle palle?
Non ci arriva più il sangue, le arterie come fossero ostruite dal grasso d’ogni tuo personale?
Il buco del culo interiore che già soffre e duole e teme altre violenze ancora al proprio cuore?
Perché ne uccide di più una libertà come irresponsabile di una tirannia pur come sia.
Io sono il Lavapiatti maldestro e lento lentissimo che in cucina (e pure nella vita quotidiana) arranca e nella loro banalità si sfianca e si deprime.
Io che sono alla ricerca di guai, di problemi, di rogne e d’avventure del cuore e della mente, io qui sono di feroci versi e sì dolci insinuazioni, sperando in ben altre suggestioni.
Democrazia, Trasparenza, Responsabilità, la linea del mio cuore (forse, altri non avendo altrettanto?)
Cazzo! ancora leggi ad personam, a combinare un generale e temerario sfracello pur di...
A costo di raggiungere e fare il proprio indecente interesse personale, per alcuni ignobile?
Propositiva: l’impunità per te, siano peccati, reati o atri misfatti (che tu solo sai, la tua coscienza, ma ne hai?)
E vita e possibilità e respiro riconsegnare alla nazione?
Perentoria: l’impunità che qui si sopravvive a stento e con generale nocumento!
Intrigante: l’impunità come a suggerire a condizione che tu abbia a ritirarti a vita privata?
Così, avendo ottenuto il tuo e non più come costretto a lottare e disfare o sfasciare quel che resta dello Stato?
Implorante: l’impunità che siamo in estrema Disperanza e alla frutta d’ogni frutta (che già lo eravamo ed ora di più ancora e... come domani?)
Provocatoria ed esplicita: per favore, ti vuoi togliere dalle palle?
Noi, il buco del culo interiore che geme perché duole il senso morale, pure oggettivo e da ogni punto di vista di questa situazione di merda!
Tu, tutto Successo, Soldi e Sesso e che altro nel tuo cuore?
Il senso dello Stato? Dove cazzo dove?
D’analisi e giudizio parziale sì, tuttavia si direbbe il dileggio dello Stato.
A molti, l’apparire tuo come fosse il codardo dello Stato?
E che fai per dipanare i sospetti, i dubbi e le laceranti convulsioni della verità che d’ansia attende e come irrisolta giace, non in pace?
Sei innocente, fino a prova contraria, ma colpevole sei per il tuo negarti al dirimere le ombre che sul tuo onore proiettano un cupo e non facilmente sostenibile umore e... che cazzo fai? Ancora leggi ad personam?
Tu, forse pure di tutto innocente che tutto è possibile (perfino l’impossibile, come l’autore sa per esperienza, all’impossibile avvezzo, invece d’impacci in cucina e nella normalità d’ogni giorno).
Io, lavapiatti di merda, una vita di merda! in una società di merda?
Io, di vita come sfinita e dalle inaudite risorse invece?
Qui, che siamo in sopravvivenza d’emergenza tra flatulenze d’ogni spudorato umore e umori irritati, irrisi e derisi d’ogni ulteriore ed intemerata flatulenza?
Pensieri come incazzati neri, le intime gesta di un Lavapiatti maldestro, ma sincero nel suo rigore morale, esplicito e di tutto spessore?
Propositiva, perentoria, intrigante, implorante, provocatoria: per favore, ti vuoi togliere dalle palle?
L’impunità in cambio del flusso normale di vita e di possibile costanza a questo Stato, al suo senso che sa pure d’intenso e che tu pare lo ritenga pura fantasia?
Siamo comunisti? Perché chiediamo tregua, speranza, possibilità di vita meno sofferente?
Precisazione qui obbligatoria per eventuali rumori silvidi: io comunista non lo sono, (teoricamente) è possibile io sia perfino più anticomunista de lo stesso obiettivo di petizione.
Io che non amo le masse, gli applausi, le adulazioni, le esuberanze, le manifestazioni, i sorrisi di merda, i comizi (anche se accade me pure possano eccitare, se di espressione pornoetica).
Volendo sintetizzare, io sono contro il genere umano (No Sapiens Sapiens).
E Vaffanculo! A chi? Certo, a noi, a noi tutti! come incapaci di venirne a capo e...
Che situazione stronza, ti vuoi togliere dalle palle?
Successo, Soldi e Sesso?
Tu, nella tua legge dell’apparire, a suggestionare, avvincere e convincere?
Eppure, quel che qui appari... tu, come fossi una mezza sega di successo e non di più e non di meno, certo.
Sei una mezza sega di successo? Ma chi cazzo sei dentro di te?
Per favore, ti vuoi togliere dalle palle?
Io, nelle mie masturbazioni cerebrali...
Io che non dico mai quello che penso ma sempre penso tutto quello che scrivo...
Un grido nella notte del cuore, tra disperazione, indignazione, fantasie e ulteriore disperazione?
Tra l’evoluzione della violenza e della non-violenza (al contempo, ai sensi de l’Eclisse), una violenta petizione che violenza propone al tuo orgoglio, ma intenzionata a ridare vita e sangue e possibilità a questo stato e questo popolo disastrato?
Io che pure sono di violenza interiore...
Io/ nostro e non tu, il senso dello Stato?
Per favore, ti vuoi togliere dalle palle?
L’impunità per ogni tuo fatto (quale che sia) e tu a ritirarti a privato cittadino?
Se hai mentito anche una sola volta (e con quale clamore), come appare almeno probabile nel più recente, quante altre volte e quando e come hai mentito?
E’ il problema politico principe per ogni coscienza in affannosa ricerca d’una soluzione o di un barlume di verità nel proprio e ne l’altrui infermo cuore.
Se tu sei l’orgoglio delle mille cause vinte, io sono tutto l’onore e l’onere delle cause perse.
Io, la carogna segreta e d’ambizione che nessuno conosce, la carogna che il Verso Diverso affatto disdegna e sempre sogna?
Perché io sono Hyde! e Jekyll serve solo a tenere botta e sopravvivere nell’inclemenza quotidiana, il rimanere a galla e...
Io sono Hyde e, in quanto tale, qui mi cimento.
Il cinico romantico valido per ogni situazione, nel bene e nel male?
Pensiero di linea generale di valore universale: un idiota non si tocca neanche con un fiore.
E’ il mio parere che vale quel che vale.
Nello specifico, se qualcuno il tale tale lo ritiene, può sempre sperare di metterglielo in culo con un voto.
E’ legittimo! è democratico ed è auspicabile.
Siamo tutti somma di umane somme, anelando il volgerle in ben altro vortice di aneliti, tra diritti e doveri e cuori traditi dalle nostre debolezze e come molli noi a cedere nei nostri umori e tuttavia...
Nei Diversi Versi e nel loro perorare, d’ebbrezze sì folli?
E spera e dispera! ma ancora si spera?
Come costretti a sopravvivere, che altro si può fare?
Noi, quel buco del culo interiore che, ora, sì, veeme.
Noi che se un buco del culo, da solo e come solitario nel suo dolore, sì duole, tanti dolenti buchi del culo insieme, come?
Di conforto e linimento al proprio sensibile che dentro...
Tra riscossa, riscatto e redenzione?
Io sono Hyde e...
Per una impunità che pure indigna e come per stati di necessità, una violenta petizione?
Al tuo orgoglio violenta, ma che cercare vorrebbe ed accertare la verità d’ogni verità.
Propositiva, perentoria, intrigante, implorante, provocatoria infine?
Tu, vorresti... devi vomitare la tua firma?
Ti ripugna, ti indigna, ma vomitare proprio la devi?
Benvenuto il tuo vomito, come d’accolito a rigore morale di spessore si spera non insolito.
E che il tuo vomito, istintivo o ragionato, poetico o brutale, banale o musicale, vomito sia perlomeno di sollievo ad ogni altra nausea che nel profondo tenda e si faccia sentire e stia salendo e...
Io, nella mia solitudine, il cuore sull’incudine, come d’abitudine peraltro.
Io poeta e scrittore e maldestro Lavapiatti di filosofie arcane.