Tentativo di consolazione (relativa) per radicali dolenti dentro

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Dario Schonberg
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Questa vorrebbe consolare qualche radicale afflitto.

Ci riuscirà? Inutile?

Il radicale come fosse il titano che guarda più lontano e da una altezza maggiore?

I dentro-nani volti all’interesse immediato e alle proprie convenienze?

Riconosco ai radicali, in genere, una statura da titani.

Consolatorio e relativo, io volevo lenire le afflizioni di chi vive nell’impero dei nani (i titani non solo i radicali).

E al diavolo il dentro-nano di governo.

 

Il senso del titano

 

Il titano, argomentandolo come di notevole statura, dallo sguardo possibile spesso e volentieri più in là, oltre il ristretto orizzonte dei nani, sguardo in grado di arrivare a cogliere e conoscere cose che ai nani sfuggono e, volendolo, da titano, il darsi anche da fare, il titano conseguente alla sua non diffusa nozione e non sempre e non implicitamente compresa nella statura ch’è sua.

Dove l’effetto-titano e dove invece la sua origine?

Il titano che comunque significa e vuole dire il vedere oltre l’immediato e suoi giorni appresso, in propensione e coerenza nel suo agire per le lunghe distanze.

E’ giunto il tempo del confronto nani-titani: a chi il relativo e fragile presente e chi il futuro e le sue più fondate e non ipocrite speranze?

Il dentro-nano, nella sua interiore statura, volto all'interesse ad ogni costo e subito, al quanto ci può guadagnare o cos'è che gli conviene fare o agire o come essere nel cuore del suo cuore?

Interessi pure nobili a dirsi, come accade, e di riconosciuto diritto dai tanti (non mi voglio addentrare nei dettagli, rimanendo nella considerazione nano-titano).

Il nano dedito al suo stretto interesse e nel suo particolare.

Il titano dedito alla sua visione globale delle cose o, almeno, come egli le vede, disponibile a mutare pure la sua argomentazione, se giunto ad ampliare la sua prospettiva o vedendola da un diverso punto di vista.

Il nano-dentro, spesso ad imporre i suoi interessi sul globale, ben motivati o no che siano gli interessi, là dove l'interesse di tutti, del mondo, della vita?

Sia che il globale sia limitato all'Italia, all'Europa o valutazione di più ampia portata.

Il titano vede le cose da una maggiore statura interiore, per mentalità, dimestichezza o addivenuto convincimento che sia, stimolato forse da intimi eventi e le riflessioni e la sua vista come conseguenti?

Il titano considera non solo l'oggi o il subitaneo domani, il titano va più in là o si sforza, si danna anche la vita, la vista, la salute, le amicizie... nella sua più lugimirante vista.

Avvilito dalle voci irritate dei nani che vogliono e lo vogliono adesso e vogliono tutto?

Titani scoraggiati e titani tenaci anche.

I titani e loro affini, dalla vita difficile e dura, improba a volte e che comunque...

Titano che se molla, titano spesso rimane, sia pure di caduta determinazione, forse in disperata attesa che altri e più resistenti titani lo prendano per mano e lo aiutino a rialzarsi?

Di piccoli o grandi titani, più o meno vivaci, ma d'una statura interiore che non vuole ridursi all'immediato interesse dei nani o del loro vivere sul breve termine.

Che se è sufficiente per l'oggi e pure per il giorno dopo, sì ma poi... come?

Considerazione a beneficio, come d'incoraggiamento, di sostegno morale a qualche titano di sé come inconsapevole, a volte deluso o stanco o ferito nel suo titanismo?

D'incitamento ai titani tutti.

I titani a vedersi o considerarsi tali e di forza e convinzione...

Il titano che d’esserlo lo sa già forse, ma è giusto che glielo si ripeta e lo si confermi, usando il preciso termine a meglio definirlo e distogliendolo dalla assillante tentazione del rifugiarsi nella più rassicurante nano-statura?

Il dentro-nano appagante, rassicurante nel momentaneo e poi?

Poi che cosa, dentro-nano del mio cuore?

Come altri titani sopiti vivono in circolazione, in attesa d'una mano loro tesa a sollevarli ad una altezza più degna della loro pretesa e detta statura che, forse, molti irridono o sbeffeggiano per poi disperatamente proseguire oltre il titano, camminando verso... il Nulla?

Titano, come solo sei nella tua non avvilente ma... di solitaria e sofferente statura?

Tu, perché il titano nel regno dei dentro-nani è il Diverso della situazione.

Titani che vivono nelle loro case in attesa d'una scossa che li svegli e li riporti o li riconsegni alla realtà, dove loro, da titani, tali sappiano dirsi ai tutti dentro-nani.

Perché viviamo ne l’impero dei nani, loro la maggioranza assoluta e vanno in giro come orgogliosi di quello che sono: Successo, Soldi e Sesso?

Dell’altro? e cosa? nel caso, ben poca cosa?

Forse, non lo sanno della loro vera e reale statura?

I dentro-nani, come paghi e grati per ora, ignorano di sé la più inquietante versione?

I titani, titani di speranza, sia pure addentro la dura e indomabile Disperanza.

Titani, loro il diritto morale de lo sperare perché di più improbabili ipocrisie, non così diffuse almeno o sfacciate?

Il futuro è dei titani o nessun futuro possibile.

Nel senso dei titani, nel vento dei titani, nel tempo dei titani.

Io sono qui o titano, io a prenderti per mano, per andare lontano: nel tempo e nello spazio, forse ben oltre l’orbita di Plutone?

Plutone, le Centauri (Alfa e Proxima), tale io a dirmi qui nel suggerirmi?

Nota.

Per forma mentis, io apparterrei ad area politica ben precisa, poi distanziandomene, per esigenze di autonomia, di vitalità e di suscettibile orgoglio.

Scrivendo di titani, avrei anche in mente un militante ben definito e, qui, è che m’astengo (se no si montano la testa?)

 

 

 

Dario Schonberg