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Giulio MANFREDI
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IL trhead omonimo, aperto nel vecchio forum del sito, è consultabile a questo link:

http://forum.radicali.it/content/telecomgate-lennesima-guerra-fra-bande-...

 

INDAGATO PER RICETTAZIONE E CORRUZIONE INTERNAZIONALE Tronchetti interrogato sui dossier Telecom L’ex presidente: spionaggio contro di me, dovevo difendermi PAOLO COLONNELLO Protagonisti Tronchetti Provera e a sinistra Giuliano Tavaroli, ex capo della Security Telecom


I reati vanno dalla ricettazione alla corruzione internazionale. Ma ciò che intessa davvero alla Procura è cercare di rispondere al quesito originario dell’inchiesta Telecom: a chi giovava il sistema intrusivo messo in piedi dalla Security di Giuliano Tavaroli per spiare dipendenti e politici, calciatori e domestici, giornalisti e utenti? Per questo ieri è stato interrogato l’ex presidente della società di telecomunicazioni e attuale presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Non più come testimone, come era accaduto all’inizio delle indagini e poi durante il processo abbreviato, ma come indagato e destinatario di un invito a comparire. Iniziativa investigativa che potrebbe presto raggiungere altri personaggi che non sarebbero mai stati ascoltati durante le indagini e l’altro ex uomo di vertice dell’azienda, Carlo Buora.

La decisione di iscrivere sul registro degli indagati Tronchetti è stata presa dai pm Alfredo Robledo e Nicola Piacente dopo una rilettura dell’intera inchiesta, partita alla fine del 2005, alla luce della sentenza con la quale il giudice Mariolina Panasiti rispedì gli atti in Procura dopo aver assolto proprio Tavaroli e il responsabile del Tiger team (gli hacker in forza a Telecom) Fabio Ghioni dall’accusa di essersi appropriati dei 34 milioni fatturati e pagati sia da Pirelli che da Telecom a vari investigatori privati.

Con quella decisione il gup Panasiti indicò chiaramente che le iniziative di dossieraggio «non potevano essere ricondotte ad iniziative esclusive e autonome» del solo Tavaroli o di una Security improvvisamente impazzita ma dovevano essere state eseguite «sulla scorta di un interesse aziendale, talora dell’interesse pressoché esclusivo del presidente e delle due società di Tronchetti Provera».

Secondo la Procura dunque, Tronchetti in questa nuova veste deve rispondere di ricettazione per i file rubati a un agente della Kroll (società d’investigazioni privata americana) in Brasile dagli uomini del «Tiger Team» (una divisione della Security); di hackeraggio per le intrusioni informatiche in decine di computer per la formazione dei dossier illegali, infine di corruzione internazionale per 26 milioni di euro pagati da Telecom al consulente e mediatore brasiliano Naji Nahas.

Tronchetti ieri, «doverosamente e opportunamente sentito per chiarimenti», come ha scritto in una nota il suo avvocato Roberto Rampioni, ha respinto ogni accusa. E anzi ha contrattaccato spiegando di essere stato vittima delle attività della Kroll e di essersi dunque dovuto difendere. Per quanto riguarda invece i soldi dati a Nahas, Tronchetti avrebbe chiarito che all’epoca dei fatti, 2003, non vi erano provvedimenti dell’autorità regolatori brasiliana da modificare e che comunque non vennero mai modificati a favore di Telecom.

 

"La Stampa", 25/11/2011