Spartaco
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Sintesi x Spartaco
In fase di lavorazione, un libro sulla religione composto di quattro tracce piuttosto robuste e ben argomentate.
Qui, la Rivolta non contro i Suoi Rappresentanti sulla Terra, contro Dio stesso.
Attenzione, non la Rivolta e basta che di sterile esito in fondo lo sarebbe.
L’azione e l’agire anche di ricerca.
Il pensiero, Dio a cercarlo.
Se Dio esiste, di provocatoria sfida a stimolare un Padre, il suo affetto a sollecitare.
Come dei bambini che di più la vorrebbero l’attenzione del distratto genitore?
Provocazione provocata provocante.
Esista o non esista Dio, mirando al bersaglio più grosso.
La religione che tende ad imporre e non a proporre?
E’ vero, non più come un tempo, ma impone e non ti lascia alla tua Libera Scelta?
Quale che sia il tuo convincimento o il problema, la legge ad essere la legge del caso, però in campo la religione che non ti lascia scampo, ti pretende in un certo modo dentro: non a te lo scegliere per tua Libertà di Scelta?
La Libertà di Scelta intesa come possibilità in ogni momento dell’esistenza, non solo per ambiti di fine-vita.
Il Bene o il Male, a scegliere! e nostre tutte le conseguenze, ad accettarle, dopo aver liberamente scelto.
Dal film di Stanley Kubrick, l’idea di Spartaco.
Da una sua scena per essere precisi ( “Io sono Spartaco!” lo dice Tony Curtis e tutti gli altri dietro).
Tony Curtis volto a non lasciare solo Kirk Douglas, il vero Spartaco ( sì, poi tutti gli altri).
Di seguito, pure l’ambizione para-lincolniana, contro la condizione di schiavitù ( psicologica e morale) verso un Dio che peraltro lo delega il suo potere e non ti dà nemmeno il conforto della sua presenza per imprecare, chiedere spiegazioni o contestare e l’addivenire infine a qualche fottuta spiegazione, sporca motivazione sia pure, però umanamente afferrabile argomentazione?
Per l’indegno dire che alcuni potrà indignare, però a dirlo finalmente, in prima persona e non mandandola a dire?
Sì, perché… le frustate agli schiavi di una volta o le proibizioni assolute, a sentirle che però avevi un riferimento e un contatto o una sua idea?
Con Dio come?
Le sue parole che decidono il tuo intimo come a te dentro, ma tramite deleghe e terzi?
Tu come devi essere nel tuo cuore e non possibili le umane umanissime alternative?
Per me una condizione di schiavitù filosofica e pure reale nel reale e… per molti, fa più male del male di una volta, presumo.
Io così a sentire, ipotizzare, delineare e scrivere infine.
Le frustate o le umiliazioni che sì… facevano male e come facessero male veramente, noi e le nostre vite oggi, ce lo possiamo solo immaginare, qualcuno ( tra di noi) però è in grado di esibire le sue di ferite, il suo travaglio, la sua condizione, lo sconforto interiore per questa schiavitù sul proprio intimo.
In quanto persona senziente e consapevole, a dirsi giustamente e comprensibilmente ribelle.
Un Dio vile che nemmeno si presenta, ad infierire su di te, sul tuo animo e…
Sì, delega! delega sempre, senza apparire nel nostro civile consesso.
Lui non a dire “ Fai così o per te è finita!”
Lo fa dire agli altri, il codardo?
In noi, la pretesa di discuterne e, convenendone, noi a servire il divino dettato, però la presenza vera ed effettiva (chi lo vuole).
Non l’atto di adorazione o comunque servile per un fantasma di nulla e per alcuni di merda.
Noi che vorremmo comunque scegliere il Bene o il Male, presumibilmente responsabili e liberamente scegliere.
Non docili ed obbedienti ad un’idea di qualcosa che forse… chissà?
Nel pensiero di Dio che nemmeno esiste e le tue imprecazioni, al vuoto esteriore, come vane che dovresti rivolgerti agli uomini, non ad un Dio inconsistente?
Si scrive per una rivolta possibile degli schiavi.
Contro il tiranno che mai appare e non ti degna di una pur vaga cagata di presenza.
Teorizzo come il malato terminale o altra persona di irreversibili condizioni ( SLA avanzata, per esempio) possa essere lo Spartaco, il comandante sul campo di battaglia.
Il malato terminale perché è lo schiavo perfetto.
Noi possiamo ancora scegliere, disobbedendo ad un rigore ottuso e non dimostrabile se non tramite la fede, il malato terminale non può più scegliere un cazzo! lo SLA terminale il peggio del peggio?
Effettivo, io affiderei il comando, lo Spartaco di Kubrick (che la storia e la verità chissà com’erano), ad un malato terminale o SLA in fase avanzata.
Essendo dure e difficili le condizioni di vita e la resistenza fisica al limite, possibile uno Spartaco a rotazione, di giornata, per chi se ne volesse fare carico, il fatto di assumere e vivere su di sé, in sé, il peso del comando?
In quanto Spartaco, ogni sofferente potrebbe scoprire e vivere per nuovi insospettabili aliti di vita, ma il suo fisico non all’altezza e non sostenibile il suo ruolo nel ritrovato spirito?
Io, spirituale e laico, non-conoscente dichiarato, io teorizzo e propongo Spartaco quale atto di rivolta contro la religione, se vuole imporsi invece del più onesto, saggio e razionale proporsi.
Eventualmente, lo Spartaco a rotazione, di giornata.
Io e la filosofia della non-conoscenza.