Possibile causa dietro lo strazio-liste

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Dario Schonberg
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 Nella questione delle liste per le elezioni del 2013, il gruppo dirigente ha chiaramente manifestato una dote che oscilla tra il comico, l’incompetente e la follia. Tale a tal punto che viene da chiedersi come sia possibile. Le avessero fatte i militanti, le liste, sarebbe stato meglio. Se comico il comportamento, vorrei dire da piangere per i militanti. Io non posso che ipotizzare ci sia una causa dietro tale incapacità a connettere. Da Venezia, da appartato, da solitario e scostante, senza neanche tutte le informazioni che altri militanti hanno, posso immaginare, avendo il tempo a disposizione per farlo, la causa sia una questione di cui non so quante persone ne siano al corrente. Certamente, Pannella, Bonino, Staderini, Bernardini sanno a cosa mi riferisco. Che la questione stia dietro al disastro delle liste è tutto da verificare. Si tratta di una storia iniziata dieci anni fa. I nomi li ho fatti, non ho alcuna intenzione di spiegare perché nessuno la darebbe per vera, non proseguendo nemmeno la lettura, semplicemente evito. Io comunico tramite messaggi alla pagina facebook di Pannella. Ricevo commenti sulla mia e-mail tramite il mio blog. Commenti pure come fossero in codice, quasi sempre. Negli ultimi diciotto mesi, 550 messaggi. 300 negli ultimi tre mesi (causa le elezioni). Dovrei essere meno timido, se non vergognoso. Io sono così, scrivo libri. Non mi piace parlare perché al momento opportuno non ho mai le parole adeguate, il vuoto mentale, farfugliando pure. La causa del casino insostenibile delle liste potrei essere io (dico potrei, il sospetto, il prossimo Comitato Nazionale dovrebbe essere un non-violento bagno di sangue, se sono io il responsabile vorrei evitarlo). Se sono improbabile quale causa, trovatene un’altra che stia in piedi, che possa reggere di fronte all’altrettanto improbabile conduzione della faccenda liste (improbabile prima). Il gruppo dirigente (non so chi, io ho fatto quattro nomi certi) nasconde qualcosa che non è negativo, grave o altro. Lo tiene nascosto e basta, qui poi si evita di precisare. La questione è iniziata dieci anni fa. E’ diventata sempre più intricata e complessa, difficile da risolvere, causa mia irresolutezza e ritrosia di fondo. Io ho scritto chiaramente in un messaggio facebook su Pannella, se sono io la causa, date pure la colpa a me (beninteso, se lo sono veramente). Primo, perché la responsabilità è sempre tale, se la si ha non la si può evitare. Secondo, perché ho qualcosa da offrire per rimediare allo scontento e placare gli animi. Non si è risolto niente, la questione va avanti. Alla base di tutto, non mi si chiede una cosa, me la si vuole imporre. Senza nemmeno farlo ufficialmente o privatamente: in entrambi i casi, si accetta passivamente per la Ragione di Stato Radicale o Vaffanculo, senza vie di mezzo. Io sarei anche d’accordo con la controparte. La sostanza della questione darebbe loro piena totale ragione. Io vorrei dare pure soddisfazione alle loro esigenze. Però lo si impone, facendolo in un modo particolare. Io sarei il topo in trappola, praticamente questo sono. Che fa un topo senza via d’uscita? Sbatte la testa fino ad uccidersi, aggredisce o si arrende, che altro può fare? Nessuna di queste alternative è di mio gradimento. Io scrivo libri, li scriverò sempre seguendo una mia personale linea. L’esigenza di uccidersi come persona, il sottrarre la persona alle possibilità altrui, uscendo dalla situazione, proseguendo a scrivere i miei libri, però iscrivendosi a Forza Nuova. Anni fa, ho ceduto i diritti di alcuni libri a Radio Sherwood di Padova (centri sociali), per la medesima ragione e pure inutilmente. Se Forza Nuova sapesse cosa scrivo, la tessera me la rifiuterebbe. Che altro posso fare? L’ho scritto in un messaggio sulla solita pagina fb di Pannella, se non si risolve mi iscrivo a Forza Nuova, così almeno chiudendo definitivamente il tutto. Risposta su e-mail, tramite mio blog “Stupido, consiglio incontro.” Ottimo, e poi? La questione non è ancora OK? Io sono un deficiente, scrivo libri e basta. Se mia è la colpa delle liste, mia lo sia. A placare gli animi. Mia fino ad un certo punto. Quando pur esitando ancora, tento di farmi avanti (l’ho fatto), lì inizia la responsabilità altrui. La questione nascosta sarebbe inconfessabile. Non perché sia tale. Inconfessabile solo strategicamente. A sua conoscenza, metà dei lettori approverebbe, l’altra metà ne direbbe male? Se avete altre ipotesi, sull’incapacità (manifesta) del gruppo dirigente, escogitatele, io ne propongo una (senza chiarire). La dirigenza sarebbe da decapitare per come ha condotto le liste, le sue rigorose dimissioni. Però, dovrebbe dimettersi da Radicale per gioco scorretto, gravemente scorretto direi. Metà dei lettori a favore e l’altra contro? E’ con una persona sola in verità che ce l’ho alla fine. Con colui che considero mio padre più che adottivo. Ancora, io lo vorrei soddisfare. Però se la cosa me la si vuole imporre… Marco, Vaffanculo! gioco scorretto. Se una buona parte dell’Italia dovrebbe nascondersi in quanto a correttezza, il Radicale deve essere coerente per come si presenta. Lo si vuole imporre, il gioco pure scorretto. Durato dieci anni, per colpa esclusivamente mia. Poi, se si tenta di risolvere, la buona volontà almeno dovrebbe essere considerata. Dalla trappola per topi, per uscirne, proprio necessario iscriversi a Forza Nuova? Ci sono altre opzioni dignitose? Vorrei si evitassero i messaggi sul mio blog, parte dei quali so anche di chi. Comunque, partono da almeno due computer. La polizia postale può sempre individuarne le origini tramite i tracciati, è tutto nella memoria. Scrivere “Stupido, consiglio incontro” e poi tutto come prima, Vaffanculo e Forza Nuova? P.S. Per chi avesse visto il mio profilo facebook, il gatto, è la copertina di un mio libro, significa solo la mia scrittura in quel libro.

 

 

Dario Schonberg