Il militante radicale quale pura poesia DUE
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Qui, il secondo testo sulla personale visione del militante radciale.
Richiesta urgente e ufficiale di Riconoscimento
Spavaldi, temerari, chiediamo udienza sui marciapiedi di ogni cuore possibile
Noi siamo versi nitidi dai tratti umani
cuore dalla vena che tracima
tale è il flusso narrativo che ci dice
dell’animo nostro come in perenne piena
noi siamo oltre l’apparire, oltre la rima
noi, versi sofferenti, dolenti a volte/ più spesso
il nostro giorno quale continuo Congresso
al mondo che per i cazzi suoi vive?
Se il nostro operato a voi appare risibile
controverso, discutibile, condannabile, ambiguo
connivente con altre nascoste intimità, se…
Noi siamo il verso intenso che a tutto sopravvive.
Il nostro atto di Richiesta di Riconoscimento
quale prova inconfutabile di Vita Altra
resistente a tutto tranne che alle tentazioni
quali buone azioni per un futuro diverso e possibile
noi all’onesta verso noi stessi volti e poi a tutti voi.
Noi siamo ufficiali, leggibili, documentabili
a chiunque ci voglia approfondire dalle sue ire
noi siamo il respiro della vita, il suo significato
il pensiero vagabondo nella ricerca interiore
di Cuore Grande, Fantasia e Rigore Morale di tutto spessore.
Noi erranti sulla Via dei Titani
il dolore del mondo nella sua coscienza è il nostro pane
noi, il cavaliere ideale ad ogni Ideale degno di attenzione
di franca battaglia e del cammino al suo fianco
noi, la schiena che non si inchina ad avversità in sorte
noi, l’orgoglio del nostro verso a reggerci le cuoia
il senso di responsabilità, gli oneri assunti dentro vissuti
più tutte le altre piaghe che al nostro cuore ambiamo
noi siamo quel che siamo a tutte le evidenze
dello sguardo vero e sincero con se stesso più che con noi
dolenti sì, derisi forse, sprangati nelle nostre possibilità
dalla vita quotidiana che il nobile animo affama
è con spavalda temerarietà che sui vostri sensi marciamo
là dove i marciapiedi di ogni cuore possibile ci reclamano
destino, lo sfidiamo all’ultimo sangue d’ogni sguardo più fiero
sfidiamo il senso del ridicolo che su di noi in molti di voi alligna
la sfidiamo ogni avversità che ci vorrete proporre in dote
sfidiamo pure la morte sui vostri cuori inerti
noi che aneliamo consegnarvi e comportarvi la vita.
Chiediamo Riconoscimento critico, letterario e ufficiale.
Diteci, siamo o non siamo la vita d’una pura poesia?
Il nostro essere, l’agire, il cuore d’ogni nostra idea…
Noi, vera sincera incorruttibile indomabile poesia?
Poi, per ogni sentenza che su di noi cadrà a vita
sappiate, la giustizia è la poesia della verità comunque.
Poesia non banale, né venale o volgare, siamo suggestione?
Il premio letterario a cui ambiamo è il vostro cuore a noi!
Siamo pura poesia, siamo la vita e la morte!
Siamo pura poesia e vi facciamo la corte sui marciapiedi!
Cuori a noi pure avversi che se sensibili e leali
lo sappiano leggere e recitare il nostro cuore in loro vita.
Cuore Grande, Fantasia e Rigore Morale di tutto spessore.
Noi tutto questo lo siamo! battendo i vostri marciapiedi
d’attesa, d’impazienza! aspettiamo che a dircelo siate pure voi!