Il militante radicale quale pura poesia DUE

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Dario Schonberg
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Qui, il secondo testo sulla personale visione del militante radciale. 

Richiesta urgente e ufficiale di Riconoscimento

Spavaldi, temerari, chiediamo udienza sui marciapiedi di ogni cuore possibile

 

Noi siamo versi nitidi dai tratti umani

cuore dalla vena che tracima

tale è il flusso narrativo che ci dice

dell’animo nostro come in perenne piena

noi siamo oltre l’apparire, oltre la rima

noi, versi sofferenti, dolenti a volte/ più spesso

il nostro giorno quale continuo Congresso

al mondo che per i cazzi suoi vive?

Se il nostro operato a voi appare risibile

controverso, discutibile, condannabile, ambiguo

connivente con altre nascoste intimità, se…

Noi siamo il verso intenso che a tutto sopravvive.

Il nostro atto di Richiesta di Riconoscimento

quale prova inconfutabile di Vita Altra

resistente a tutto tranne che alle tentazioni

quali buone azioni per un futuro diverso e possibile

noi all’onesta verso noi stessi volti e poi a tutti voi.

Noi siamo ufficiali, leggibili, documentabili

a chiunque ci voglia approfondire dalle sue ire

noi siamo il respiro della vita, il suo significato

il pensiero vagabondo nella ricerca interiore

di Cuore Grande, Fantasia e Rigore Morale di tutto spessore.

Noi erranti sulla Via dei Titani

il dolore del mondo nella sua coscienza è il nostro pane

noi, il cavaliere ideale ad ogni Ideale degno di attenzione

di franca battaglia e del cammino al suo fianco

noi, la schiena che non si inchina ad avversità in sorte

noi, l’orgoglio del nostro verso a reggerci le cuoia

il senso di responsabilità, gli oneri assunti dentro vissuti

più tutte le altre piaghe che al nostro cuore ambiamo

noi siamo quel che siamo a tutte le evidenze

dello sguardo vero e sincero con se stesso più che con noi

dolenti sì, derisi forse, sprangati nelle nostre possibilità

dalla vita quotidiana che il nobile animo affama

è con spavalda temerarietà che sui vostri sensi marciamo

là dove i marciapiedi di ogni cuore possibile ci reclamano

destino, lo sfidiamo all’ultimo sangue d’ogni sguardo più fiero

sfidiamo il senso del ridicolo che su di noi in molti di voi alligna

la sfidiamo ogni avversità che ci vorrete proporre in dote

sfidiamo pure la morte sui vostri cuori inerti

noi che aneliamo consegnarvi e comportarvi la vita.

Chiediamo Riconoscimento critico, letterario e ufficiale.

Diteci, siamo o non siamo la vita d’una pura poesia?

Il nostro essere, l’agire, il cuore d’ogni nostra idea…

Noi, vera sincera incorruttibile indomabile poesia?

Poi, per ogni sentenza che su di noi cadrà a vita

sappiate, la giustizia è la poesia della verità comunque.

Poesia non banale, né venale o volgare, siamo suggestione?

Il premio letterario a cui ambiamo è il vostro cuore a noi!

Siamo pura poesia, siamo la vita e la morte!

Siamo pura poesia e vi facciamo la corte sui marciapiedi!

Cuori a noi pure avversi che se sensibili e leali

lo sappiano leggere e recitare il nostro cuore in loro vita.

Cuore Grande, Fantasia e Rigore Morale di tutto spessore.

Noi tutto questo lo siamo! battendo i vostri marciapiedi

d’attesa, d’impazienza! aspettiamo che a dircelo siate pure voi!

 

Dario Schonberg