"EMERGENZA RIFIUTI" IN CAMPANIA: UNA QUESTIONE NAZIONALE
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Il trhead omonimo, aperto nel 2007 ma con inserimenti risalenti al 2006, è consultabile a questo link:
http://forum.radicali.it/content/emergenza-rifiuti-campania-una-question...
"La Stampa", 9/04/2011
RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER ALTRE 17 PERSONE “Rifiuti, a Napoli epidemia colposa A processo Iervolino e Bassolino” Il pm: la mancata prevenzione sanitaria aumentò le malattie cutanee ANTONIO SALVATI NAPOLI L’emergenza La presenza di montagne di rifiuti anche davanti alle scuole indusse molti presidi a sospendere le lezioni
Epidemia colposa. Con questa accusa la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino, l'ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania Alessandro Pansa e altre 17 persone tra sindaci e commissari prefettizi della provincia di Napoli. Il provvedimento è firmato dal procuratore, Giovandomenico Lepore, e dall'aggiunto Francesco Greco. Sarà il giudice per le udienze preliminari Raffaele Piccirillo a valutare questa inchiesta nata da una serie di denunce di cittadini.
I fatti risalgono all'inverno 2007-2008, quando Napoli e il suo hinterland erano diventati una discarica a cielo aperto. Secondo gli inquirenti - il titolare dell'inchiesta è il pm Francesco Curcio - non sarebbero state adottate adeguate misure di prevenzione sanitaria visto il proliferare di cumuli di spazzatura sui marciapiedi. Mancanze che avrebbero causato un aumento esponenziale delle patologie cutanee e delle gastroenteriti virali tra il primo novembre 2007 e il 15 gennaio 2008. Ad accertare questo dato, gli esperti che il pm ha consultato: un medico legale e due epidemiologi, che hanno comparato i dati relativi alla vendita di farmaci, nel periodo preso in esame, tra la provincia di Napoli e quella di Salerno, scelta perché affine alla prima dal punto di vista climatico e della popolazione. Dal raffronto è emerso che a Salerno, dove l'emergenza rifiuti non ci fu, la vendita delle specialità farmaceutiche rimase costante, senza le impennate che caratterizzarono il Napoletano. Inoltre gli esperti hanno escluso che l'impennata di malattie intestinali e della pelle potesse essere riconducibile a fattori diversi dalla «emergenza igienico-sanitaria» scatenata dalla presenza dei cumuli di rifiuti.
Una situazione «universalmente nota - scrive la Procura caratterizzata da un pericolo per la salute pubblica». Di fronte a questa emergenza le autorità preposte avrebbero «omesso di attivare qualsiasi presidio sanitario, anche il più elementare», ad esempio disinfettando i cumuli di spazzatura. Secondo i periti, infatti, l'impennata di patologie poteva essere evitata cospargendo i cumuli di immondizia con calce viva, potente disinfettante.
Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, non nasconde alcune perplessità: «Dichiarazioni del ministro della Sanità e degli enti preposti, come la Asl, affermano non esserci stata epidemia». Il legale del prefetto Pansa, avvocato Filippo Dinacci, parla invece di «equivoco processuale». «Il prefetto Pansa - dice - ha impiegato i quaranta anni della sua attività professionale a pretendere il rispetto della legalità. Cosa che ha fatto anche in questa circostanza, adottando una serie di atti e provvedimenti diretti proprio ad evitare ciò che oggi gli viene contestato».