Il Dichiaramento (ipotesi)
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(testo preso da libro del 2009, diritti d'autore al PR, finalista al Premio Nabokov).
Testo pessimamente scritto come tutto il libro, riscritto e non definitivo.
Il libro verrà rieditato come e-boo, dopo profonda revisione.
PARTITO RADICALE EUROPEO
Il Dichiaramento
Noi Radicali Europei, nel nostro dichiarato aitante per tali e tanto ci pretendiamo agli occhi di tutti nei tutti.
Europe, Law, Life e Green il motto che ci regge, stimola e governa, ci suggestiona e non ci abbandona alle nostre umane solitudini.
Oppressi dalle incombenze del nostro tempo lo siamo, duramente.
La banalità delle viltà quotidiane ci avvilisce senza tregua e noi a reagire come?
Europe, Law, Life e Green, così sollevati da depressioni e frustrazioni? (nel possibile).
Nonostante ogni nonostante di vita o di attività di sorta in sorte, qui siamo solo quel che presumiamo debba essere il punto fermo d’ogni Ideale: la legge del nostro cuore.
Il poetico sentire dell’intimità nel cuore della legge tesa a confluire nella legge d’ogni cuore: il libro dell’uomo.
La nobiltà dell’animo del genere umano qui è sogno erotico e pulsione ideale.
In tale visione, resistendo alla volgarità dei cospicui interessi di vita e di continuo assillo, dove lo stomaco è stomaco forte e pure le sue ha di esigenze, europeo sentimento lo siamo davvero per vero.
Europe, Law, Life e Green, siamo e saremo tutto quel che oseremo chiedere a noi stessi.
Nel sogno europeo, la possibile convivenza di umano e ambiente a dirsi la follia consapevole, l’alternativa di una speranza fattibile.
Dite voi, viviamo ai limiti dell’impossibile in europeo umore, tra rumori e presumibile clangore delle ideali battaglie del domani?
Speranza, desiderio e disperazione, la Magia del Fare: uomini rimanendo e tanto constando.
Abbiamo bisogno di credere in noi stessi, per camminare dentro di noi.
Se la fede in noi dovesse cedere e più non credere, a voi chiediamo forza, sostegno e fustigazione alle nostre umane e comprensibili/ redimibili debolezze.
Vorremmo inorgoglire dinnanzi alla vostra fiducia.
Vorremmo impallidire dinnanzi alle sfide del destino, poi l’arrossire e l’avanzare oltre ogni dire.
Vorremmo donarvi, nutrirvi e saziarvi con le nostre possibilità.
Vorremmo incontrarli, la mano stringere ai nostri peggiori nemici possibili, di questo capace il nostro orgoglio sincero nel dirsi.
I nemici più tali e più forti, fieri ad incrociare con loro le lame del nostro non umile sudore, nel discorso d’ogni discorso.
Non-violenti e mai inerti! quanto d’acceso e trepido ardore piuttosto.
Vorremmo occupare il vostro tempo più precario, ad entusiasmarvi con nitore e lucidità delle nostre gesta e proposte a voi financo ignote.
Ne l’epica interiore che in noi vive, sì oneste, franche, audaci, le più ardue, le più appetibili?
Il dubbio vivace è se vi sia più cuore o più testa, in questi noi.
Vorremmo dire e fare cose che possano prendervi e stupirvi, il piangere d’invidia o ridere dallo scetticismo, poi l’ansimare del vostro cuore nel folle inseguimento ai nostri grandi passi dietro?
Noi che speriamo sempre nel nostro forsennato aitante vigore.
Vorremmo deporre il nostro umido cuore palpitante ai vostri piedi, a meritare lo sguardo, il rispetto, il sorriso, la vostra sensibile carezza al nostro umore duro e balzano.
Siamo Radicali Europei! qui ci diciamo e siamo quel che siamo.
Europe, Law, Life e Green sono le quattro parole magiche del senso del nostro sentimento.
Siamo la somma delle nostre scelte confluenti in questa Europa, nella speranza della costanza ad irretire altri cuori aderenti.
Siate i convenuti al desco delle meraviglie d’ogni possibilità possibile.
Siamo quel che siamo: esistiamo, resistiamo, consistiamo di europeo palpito?
Poi, lo osiamo il nostro agire.
Al vostro cuore lo chiediamo: raccogliete il nostro battito e deponetelo in una culla di europeo sentire.
Non ci diciamo a voi i necessari, non tendiamo a questo, solo a dire per tali voi a questi noi.
Vorremmo suscitare curiosità, attenzione, interesse e ascolto, per seminare poi l’idea e formare il buon raccolto: il giorno che verrà se quel giorno sarà.
Vorremmo accelerare il processo interiore e profondo dell’intima unione.
Vorremmo spingerlo questo Ideale, dannatamente a spingere! e ancora, sia pure incerti o nolenti nel dolente dei momenti.
Siamo cuori europei volti a coesione per unità d’intenti.
Se ci offrirete le vostre maldicenze, non le eviteremo.
Se ci porgerete il braccio, non lo rifiuteremo.
Se ci racconterete le vostre risa, sorrideremo.
Se ci porterete attenzione, esausti mai lo saremo.
Se ci donerete i vostri petali, ebbene! li conteremo.
Se ci considererete, esiteremo forse per umana incredulità o rossore?
Poi a danzare con voi, ai sensi del nostro inesorabile evolvere.
Siamo quel che siamo, quanto siamo stati in altre vite e tutto quel che saremo.
Siamo qui, nel vostro cuore lo siamo! noi in voi, da qualche parte?
Siamo d’impaziente attesa che bussiate alla nostra porta.
Europe, Law, Life e Green, lo siamo per sintesi infine, lo spirito incline.
Siamo problemi e soluzioni, la possibilità come la probabilità.
In noi stessi crediamo, se per stanchezza o disillusione la fede dovesse cedere, il nostro animo a dovere colpite! se opportuno lo ritenete.
Sferzateci affinché, stimolati e rinfrancati, ci si possa rialzare, con voi il più duro implacabile camminare.
In voi crederemo se voi crederete in noi, se di dubbi ancora vivete, non desistete e l’approfondire sia con voi.
Se l’orizzonte è lontano, è fine e principio d’ogni indizio di sfida a gli impossibili volti del domani, noi nel nostro destino.
Poi, tutto è inevitabile se l’inesorabile cuore oltre l’ostacolo si vuole, a lui appresso tutto l’umano scetticismo d’ogni convinto convertito?
Europe, Law, Life e Green! oh l’ambizioso essere di questi noi a tutti voi.
Nel continuo divenire e costituirsi di tutte le cose, sensibilmente armato di poesia, il cuore non-conoscente affamato dalla vita, nella vita di tutte le vite.
Venezia 23/1/04 – Dotazione 14/ 8 S.Elena.
Nota.
Il testo ispirato da un momento de “Il mercante di Venezia”di William Shakespeare.
Il monologo di Shylock, ripreso da Ernst Lubitsch nel film “Vogliamo vivere!”, del 1942 (lo spunto di vera accensione di questo testo).