I COSTI NON DELLA POLITICA MA DELLA PARTITOCRAZIA

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Giulio MANFREDI
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Il trhead omonimo (aperto nel 2007) nel forum vecchio di radicali.it è consultabile a questo link:

http://forum.radicali.it/content/i-costi-non-della-politica-ma-del-regime-partitocratico

 

Redditi: il premier raddoppia, l'ultimo e' Marcazzan

 

Il più «povero» è Pietro Marcazzan, docente veronese di lingua e letteratura inglese al liceo, deputato dell'Udc, fresco di proposta di legge per ridurre le auto blu ai suoi colleghi: nel 2009 (l'anno prima di entrare alla Camera) il suo imponibile si è fermato a 10 mila euro. Il più facoltoso è sempre lui, Berlusconi Silvio, nato a Milano il 29 settembre del 1936, presidente del Consiglio in carica. Che sia in vetta a quelli che benevolmente vengono chiamati «Paperoni» non stupisce granché, ma qualche sorpresa desta la lievitazione dei suoi «cent»: lo scorso anno dichiarava 23.057.981 euro, quest'anno quasi raddoppia, raggiungendo quota 40.897.004. In seconda posizione, staccato di molte lunghezze, c'è Antonio Angelucci, imprenditore nel campo della sanità e dell'editoria.   Lo stato della dichiarazione dei redditi è un appuntamento annuale, occasione per curiosare, nei limiti del possibile, sulle variazioni di stato patrimoniale dei nostri «onorevoli» (dieci sono milionari) e per scoprire nuovi acquisti o vendite di case, auto e barche.
Subito dopo Berlusconi nel governo c'è Ignazio La Russa, ben distante, che però porta a casa la ragguardevole cifra di 374.461 euro. Poco più del collega dell'Economia, Giulio Tremonti, che si rifà di un 2008 magro (causa detrazioni fiscali) e dichiara 301.918 euro. Briciole rispetto alla sua ultima dichiarazione da professore e tributarista, che risale al 2007, quando aveva incassato 4,5 milioni di euro. Il meno ricco nel governo è Giancarlo Galan, neoministro alla Cultura.
Gianfranco Fini perde rispetto a Berlusconi, ma anche rispetto al presidente del Senato Renato Schifani: dichiara 186.563 euro contro i 229.918 di quest'ultimo. Gara a parte per i numerosi avvocati presenti in Parlamento: vince di gran lunga la pattuglia finiana, con Giulia Bongiorno che dichiara 2.048.397 euro ed è l'unica donna nella top ten dei parlamentari. La Bongiorno viene superata solo dal collega Giuseppe Consolo, ma batte i legali di Berlusconi: Niccolò Ghedini si ferma a 1.297.118 euro e l'emergente Maurizio Paniz a 1.765.878 euro. Tra i leader di partito, dopo Berlusconi e Fini c'è Francesco Rutelli, 182.159 euro, seguito da Antonio Di Pietro con 176.885 euro. Più sotto Umberto Bossi, 167.957 euro e Pier Luigi Bersani, che nel 2009 ha guadagnato 137.013 euro. Maglia nera a Pier Ferdinando Casini, con 106.063 euro. Tra i leader dell'opposizione, il più ricco è Dario Franceschini, con 248.893 euro.
Al Senato in testa c'è Umberto Veronesi, l'oncologo che ha lasciato Pd e Senato, e che guida la classifica dei più ricchi con 1.364.720 euro. Crolla invece un altro imprenditore, Santo Versace, che passa da più di 5 milioni a poco più di 600 mila euro.
Tra le curiosità si segnala l'arrivo di una Giardinetta nel garage del leghista Gianluca Pini, già possessore di tre Harley-Davidson; l'acquisto di una casa in Kenya da parte di Giovanna Melandri e di tre immobili in Francia, Spagna e Usa per Paolo Guzzanti.
All'operazione trasparenza, voluta dalla radicale Rita Bernardini, hanno aderito solo in 80, che hanno acconsentito alla pubblicazione online dell'intera dichiarazione. Tra loro ci sono 36 pd, 22 pdl, tre leghisti e tre dipietristi. Nomi noti: Renato Brunetta, Franco Frattini e Antonio Di Pietro.