Avvocati delle cause perse UNO - Prima stesura
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Il Decalogo dello smither d’indole
Una causa mai è persa finché avrà un pensiero legale a sostegno
1) Nessuno vive al di sopra della legge.
Se poi la legge è nel tuo cuore che dimora, tu maggiormente al suo servizio sarai.
E per sempre lo sarai, almeno finché la legge vivrà il tuo cuore.
2) La giustizia è la poesia della verità. *
3) Lo smither ha studiato e duramente?
Non perché sia lavoro che può rendere e molto anche.
Non per potersi accaparrare i clienti possibili e facoltosi.
Lo smither, il suo cuore è volto alle cause perse.
L’umanità stessa come fosse tale agli occhi dell’autore?
4) Se la causa è proprio persa in partenza…
Se la causa è disperata, senza risorse, senza un che che parli in suo favore…
Così è perché lo smither è che chiama a sé e lo brama.
E’ la poetica del diritto nel suo agone che la scena ama e acclama.
5) Chiaro, esplicito e onesto con lo smither sotto ogni cielo.
La causa persa più appetibile è quella che non ha profitti, solo inesorabili uscite, travaglio, pena e sconforto.
Quando però incredibilmente vincerai, di quale umore sarai?
Comunque, vittoria o sconfitta, se vuoi calcolare il profitto alternativo nel dirsi, computa l’orgoglio e la fierezza del tuo cuore, sei esortato più che incoraggiato in tal senso.
Non c’è portafoglio al mondo che possa contenerlo, dirlo o spiegarlo?
6) Quale senso di giustizia può esserci senza giustizia?
Se la sua radice non prende bene nel tuo cuore, non ancora…
Rabbia e rancore forse, nel dolore del tuo dolore?
Il tuo interesse ferito a prescindere dal genere e rango dell’interesse?
Ma finché cercherai… non ti arrenderai, persevererai?
Forse, giustizia troverai un giorno, alla sua coppa è che berrai.
7) La fantasia combinata all’animo poetico, condita e servita al seguito di puri ideali, può tanto e di più, tutto potendo nella teoria delle teorie.
La fantasia è la possibile chiave delle cause perse.
Là dove sopravvive il senso della legge nella poetica del diritto nutrito.
Un piede tra le nuvole e l’altro nella realtà più dura?
Lo smither si trova forse in una sorta di indicibile condizione sospesa?
Sempre in bilico tra la batosta e la più insperata vittoria giocando il suo cuore di risorsa.
Più che il Libro della Legge dal legislatore scritto…
Più che la filosofia del diritto o altri libri, per rinunce e sacrifici, dal tempo speso su di essi…
Lo smither ha per testo la poetica del diritto interiore.
Il suo cuore cercando nel proprio cuore, da istinti legale vissuto e sostenuto.
9) L’unico limite per lo smither è la legalità.
In essa cercando, scrutando, lotatndo, perdendo probabilmente.
Se poi la legge è carente, ingiusta, antiquata o comunque insoddisfacente, è pane ottimale per i denti buoni dello smither.
10) Avvocati, smithers ( per i cinefili), non avete una causa che sia persa cui dedicare il vostro cuore?
Per il passatempo del vostro umore?
Per impegnare l’agone irriducibile del vostro cuore?
Per la gloria a vostro senso e vostro onore?
Se tanto così, abbiate a cercarvi onere nella giungla del mondo.
Frugando d’affanno e disperatamente tra le piaghe della sua carne, come d’agguato al primo senso di fiato?
Eppure, niente di niente?
Siete il Cavaliere aitante da fuoco e ideali puri acceso, ma senza una causa che dia senso e lo scaldi il vostro cuore?
E che fate allora?
Invece che al mondo, volgetevi a voi dentro!
Lasciate cozzare tra loro i vostri interiori continenti.
Scatenate terremoti, uragani, sconquassi e catastrofi altre d’indicibile definizione.
Sia in voi la chiave per al ricerca di quella causa che il suo trepido cavaliere lo aspetta.
Nella esigenza intima e nella solitudine non lenita da una causa che la dica e la comporti la vita.
L’Inferno d’ogni tormento tra cielo e l’abisso addentro ogni altro inferno.
Forse, un giorno, una causa verrà a bussare al vostro cuore, a permettervi di sgranchirvi le ossa e scatenare il vostro umore.
Venezia, Dotazione 14/ 8 – S.Elena 14/1/2012.
* Non so se la frase è già stata coniata da altri, eventualmente io l’autore.