
Le peggiori da quel 2004 quando fu promulgata la famigerata norma che ha costretto tante coppie italiane all'"esilio procreativo".E se le prime linee applicative della legge 10 varate dall'allora ministro Girolamo Sirchia permettevano solo una diagnosi osservazionale sugli embrioni escludendo qualsiasi selezione, Roccella con gesto ideologico (quanto crudele) ha escluso le coppie portatrici di patologie genetiche dalla possibilità di accedere alla Pma. Togliendo loro ogni speranza di poter avere figli sani. Ma non solo. L'ex radicale Roccella, che da tempo milita nelle fila del Pdl come crociata cattolica, nelle sue linee guida discrimina le donne affette da patologie virali ed elimina l'obbligo di un unico e contemporaneo impianto di embrioni in un numero non superiore a tre. Facendo finta, così, che le sentenze dei tribunali che negli ultimi anni hanno smontato pezzo a pezzo la, legge 40 non siano mai esistite e che le ragioni delle coppie che coraggiosamente hanno portato le loro storie nelle aule di tribunali non siano mai state riconosciute dai magistrati.
Per fortuna quelle sentenze di Salerno, di Cagliari, di Firenze e di Bologna hanno fatto storia, insieme a quelle del Tar del Lazio e certo non si può ignorare il parere vincolante espresso dalla Consulta che ha giudicato incostituzionali molte parti della legge 40.
Ciò detto resta l'abuso gravissimo commesso dal sottosegretario uscente. Lo denunciano importati centri di Pma come il Sismer di Bologna e associazioni di m alati che smascherano il pensiero discriminatorio e antiscientifico sotteso alle linee guida depositate da Roccella.
Linee guida stilate “contro le sentenze della magistratura, ma soprattutto contro le donne e contro il buonsenso” scrivono in una nota congiunta i professori Emanuele Levi Setti e Carlo Bulletti della Sifes- Società italiana di fertilità, sterilità e medicina della riproduzione,aggiungendo questo atto improvvido della sottosegretaria, pervasa da sentimenti di vendicativo fondamentalismo reca un grave danno alle donne e alla comunità scientifica.
Un atto deplorevole – sottolineano i vertici della Sifes - che costituisce l'ennesimo insulto ai diritti delle donne, alla Costituzione ed alla magistratura, messo in campo da questa
compagine di ciechi integralisti”.
E mentre Mina Welby invita alla mobilitazione tutti i cittadini “e in modo particolare le donne, per impedire che vengano firmate dal Consiglio Superiore della Salute le nuove linee guida per la legge 40 formulate dalla signora Eugenia Roccella”, l'avvocato Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni denuncia l'assoluta illegittimità dell'azione intrapresa in limine mortis del governo dalla esponente del Pdl nota per le sue antistoriche battaglie contro l'aborto farmaceutico, contro il biotestamento e perfino contro la contraccezione d'emergenza.
“Mentre il governo Berlusconi era già uscente solo il ministro della Salute Fazio avrebbe potuto fare un atto come quello compiuto da Roccella, ma solo per questioni di emergenza sanitaria del Paese. E non è certo questo il caso, spiega l'avvocato Gallo che con l'Associazione Amica Cicogna, dal 2004 a oggi ha difeso in tribunale molte coppie che hanno visto i propri diritti lesi dalla legge 40.
“Le nuove linee guida non recepiscono la consolidata giurisprudenza determinata dalle decisioni dei Tribunali che consentono anche alle coppie fertili portatrici di malattie genetiche di accedere alla Pma per effettuare diagnosi preimpianto sull'embrione”, commenta l'avvocato Gallo.
Che spiega: “I giudici hanno stabilito che debbano essere trasferiti in utero solo gli embrioni sani. Questo per un principio di precauzione. Così come le donne devono poter accedere ad esami diagnostici come i villi coriali. Invece le linee guida con l'obbligo di trasferire gli embrioni in utero impongono una gravissima violenza sulle donne”.
E ancora sono davvero tanti i passaggi delle nuove linee guida lesivi dei diritti delle coppie .
“Secondo la Roccella, possono accedere alla Pma, oltre alle coppie infertili, solo le coppie fertili in cui il partner maschile risulta affetto da una patologia virale”, prosegue “Sono escluse le coppie fertili portatrici di talassemia e la fibrosi cistica, SMA, e le coppie in cui la donna sia portatrice di una malattia virale. Una vera discriminazione verso le donne.” Ma non solo. “Le linee guida - afferma Gallo – stravolgono completamente le decisioni dei giudici che finora e in osservanza della giurisprudenza costituzionale hanno obbligato i medici ad impiantare solo l'embrione sano”.
Nei mesi scorsi la Roccella ha attivato un sistema di identificazione delle coppie che accedono alla Pma: “Un sistema di schedatura dei pazienti, in violazione della legge sulla privacy”, dice Gallo.
Ma c'è anche un altro punto delle linee guida di Roccella che fa discutere, vista anche la crisi economica.
D'ora in poi gli embrioni congelati ed abbandonati saranno custoditi ad eternum dalle Regioni e a loro spese, mentre va interamente perduto il mezzo milione di euro di soldi pubblici spesi per la creazione e l'attivazione della biobanca voluta da Sirchia nel 2004 e che la stessa Roccella ha definito “una cattedrale nel deserto”.
Negli ultimi giorni del governo Berlusconi (che passerà alla storia come uno dei più violenti e confessionari in materia bioetica) la sottosegretaria Roccella si è anche contraddistinta per un attacco preventivo alla cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo che ha appena avuto il via libera dell'Aifa.
Di fronte alla ridda di critiche arrivate da medici e operatori si è giustificata invocando la recente sentenza della Corte europea che vieta la brevettabilità di farmaci che implichino la distruzione di embrioni.
Ma anche in questo caso la sua posizione appare indifendibile.
“Le affermazioni di Roccella sono sbagliate e strumentali”, stigmatizza l'avvocato Gallo.” La decisione della Corte di Giustizia del 18 ottobre scorso ha sì sancito che “ è vietato brevettare medicinali ricavati da cellule staminali” ma non si è espressa sull'uso di farmaci o contraccettivi.
Dunque attenzione a ricavare impropriamente da sentenze, giustificazioni a proprie convinzioni etiche.
Utilizzare in modo subdolo le parole, sabotare il linguaggio specialistico, significa arrecare un danno, all'affermazione dei diritti fondamentali, alla scienza e al dibattito bioetico”.
Un tema quello del linguaggio scientifico nei testi di legge e nel dibattito pubblico su cui Filomena Gallo lavora da anni come fondamento della sua battaglia civile. “Quando in una proposta di legge leggo adozione di embrioni orfani- conclude Gallo - vedo che c'è già un'idea precetta. Si adottano i bambini e non gli embrioni.
L'embrione non ha personalità giuridica, ce l'ha il bambino alla nascita, come stabilisce anche il nostro Codice Civile”.
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